La morte di Giuseppe De Donno continua a far discutere e solleva non pochi interrogativi. Il medico di Mantova famoso per aver curato molti pazienti gravi affetti da Covid grazie al plasma iperimmune, ovvero il sangue ricco di anticorpi dei guariti dal coronavirus, è stato trovato senza vita ieri, nella sua casa, in cui si sarebbe suicidato. Da pochissimo aveva abbandonato l’ospedale di Mantova e la ricerca, ed era tornato a fare il medico di base.
A lanciare pesanti sospetti è il tweet inquietante di Alessandro Meluzzi. Lo psichiatra, schierato da tempo sul fronte del negazionismo più spinto, rilancia sui suoi profilo social l’immagine di un’infermiera con gli occhi coperti da una mascherina improvvisata, in realtà si tratta di una banconota da 500 euro. Messaggio esplicito, comunque corredato da un commento altamente infiammabile: “De Donno è morto perché non era uno di loro, ma non illudetevi, potete uccidere un uomo ma non le sue idee”, è il cinguettio di Meluzzi.
Il suicido di De Donno sta generando teorie e complotti in rete. Molti utenti stanno commentando la tragica scomparsa del medico 54 enne che lascia moglie Laura e due figli: Martina, ed Edoardo.
Emergono nuovi dettagli sulla morte di Giuseppe De Donno, lo pneumologo che lo scorso martedì 27 luglio si è tolto la vita nella sua abitazione di Curtatone, comune alle porte di Mantova. Non ha lasciato nessun biglietto per spiegare la regione del suo gesto, né nel suo studio e nemmeno in casa. Soffriva di un profondo malessere ma ora la procura vuole sgombrare il campo da qualunque ipotesi e, come atto dovuto, ha formalmente aperto un fascicolo per capire se possa esserci stata responsabilità di terzi dietro il gesto estremo.
Martedì pomeriggio, Giuseppe De Donno si trovava nella sua casa insieme alla moglie e ai figli. Poco dopo che la moglie è uscita, l’uomo ha trovato un pretesto per allontanarsi dai ragazzi. “Vado giù a studiare”, sono state le sue ultime parole, così come riportato da La gazzetta di Mantova. È stata sua figlia Martina, 20enne consigliere comunale nel comune di residenza, a trovare il padre ormai privo di vita. Poco dopo la moglie di Giuseppe De Donno ha fatto ritorno a casa e insieme alla figlia hanno sciolto il nodo ma purtroppo per lo pneumologo non c’era più nulla da fare. Inutile la chiamata disperata al 118, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso, dopo aver fatto un tentativo di rianimazione.
La salma è stata trasportata all’ospedale Carlo Poma di Mantova, dove fino a poche settimane prima l’uomo esercitava la professione di pneumologo. Ora gli investigatori stanno andando a fondo nella vita del medico per capire cosa possa averlo spinto al suicidio. Per De Donno lasciare il suo posto come primario del reparto di Pneumologia non è stato facile ma ha voluto tentare una nuova strada come medico di base sul territorio.
Lottava da tempo contro una malattia ma i nuovi farmaci sembrava avessero dato a De Donno l’energia per intraprendere la nuova sfida nonostante le difficoltà. La delusione per la bocciatura della sua cura col plasma iperimmune contro il Covid e i conseguenti insulti e scherni subiti sui social e gli scontri con parte della comunità scientifica avevano minato la sua salute.