Nella notte tra mercoledì e giovedì Adrian Wojnarowski ha dichiarato che la NBA sta pensando di posticipare il draft al 16 novembre. La notte delle scelte è per molti atleti un sogno che si realizza e che sancisce il passaggio nella NBA. Ci sono giocatori, però, che sono in grado di fare la storia senza senza essere necessariamente selezionati. Tra questi c’è sicuramente Ben Wallace che oggi compie 46 anni.

I primi anni in NBA

Nel 1996 al termine di una stagione a 13 punti e 10 rimbalzi di media passata in un college di Division 2 Ben Wallace si rende eleggibile al draft ma viene ignorato per 58 volte (al tempo le squadre nella lega erano 29). Il giocatore sbarca in Italia a Reggio per un provino ma dopo una partita di Coppa Italia, dopo essere stato tagliato, viene richiamato oltreoceano dagli allora Washington Bullets. Dopo tre anni non troppo convincenti, l’ultimo 6 punti 8 rimbalzi e 2 stoppate di media, viene scambiato agli Orlando Magic. In Florida Big Ben inizia a mostrare le proprie doti difensive e a rimbalzo ma dopo solamente una stagione viene nuovamente scambiato: destinazione Detroit.

Ben Wallace con la casacca dei Detroit Pistons (photo credits: Jed Jacobsohn/Getty Images)

Il ritorno dei Bad Boys

In una trade apparentemente sbilanciatissima in favore dei Magic, la controparte fu Grant Hill, i Pistons riuscirono ad ottenere quello che sarà il giocatore chiave per il titolo del 2004 e ,più in generale, il successo di Detroit in quegli anni. Dopo un ottimo primo anno chiuso a 6,4 punti 13,2 rimbalzi e 2,3 stoppate arriva sulla panchina dei Pistons Rick Carlisle che inserisce perfettamente nel sistema di gioco Wallace. Per i successivi due anni il lungo ex-Magic viene nominato difensore dell’anno e nel 2004 arriva finalmente il titolo. In panchina c’è Larry Brown subentrato a Carlisle a stagione in corso. I Pistons battono in finale i Lakers dei Big 4 e Wallace, nonostante i 10 cm di differenza, riesce a contenere e limitare uno Shaq al tempo straripante. Nelle due stagioni seguenti vince il terzo e il quarto premio di DPOY, unico insieme a Mutombo ad aver ottenuto 4 riconoscimenti di questo tipo.

Gli ultimi anni della carriera

Nell’estate del 2006 finisce ai Bulls firmando un quadriennale da 60 milioni. Ma l’evoluzione del gioco penalizza parecchio Wallace che piano piano riduce il suo impatto in campo. Dopo solo un anno e mezzo nella Windy City, Wallace viene scambiato ai Cavs dove, anche qui non dura più di 18 mesi. Coinvolto nella trade che porta Shaq in Ohio Ben viene immediatamente lasciato libero da Phoenix. Nella stessa estate sono nuovamente i Pistons ad offrirgli una possibilità. Nella città della Ford rimarrà per 3 anni fino al ritiro nel 2012 ma con un ruolo ben diverso rispetto a quando con la sua intensità, la sua difesa e i suoi capelli “afro” faceva letteralmente impazzire i suoi tifosi.

Lorenzo Mundi

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