Il 31 gennaio arriva nelle sale Il Primo Re, il nuovo film di Matteo Rovere che si prevede sia epico e durissimo. Sarà davvero la rinascita del cinema italiano o è solo un film sovranista al pari del Barbarossa di Martinelli?

Il Primo Re- qualcosa di completamente nuovo

Il Primo Re è il racconto della fondazione di Roma avvenuta nel 750 A.C. Il film di Rovere è apparso da subito come un prodotto nuovo, mai visto in Italia . Sin dalle prime immagini diffuse nei trailer ci è parso rivedere qualcosa che ricorda i grandi film epici di Mel Gibson come La Passione di Cristo e Apocalypto non solo perché Matteo Rovere ha scelto di usare una lingua incomprensibile per i dialoghi, come il latino arcaico, ma anche per il realismo della fotografia, realizzata tutta con la luce naturale da Daniele Ciprì e il trucco dei personaggi volutamente sporcati con cicatrici e denti marci in una cornice che ricorda molto The Revenant, solo che qui non siamo nei boschi americani ma sull’Appennino e nelle vicinanze di Nettuno. “Abbiamo dovuto pensare come si potesse organizzare tecnicamente un film del genere, una cosa e scrivere le scene di battaglie ed esondazioni,una cosa e realizzarle”, ha detto infatti Matteo Rovere,. “Ci sono diverse sequenze che non sono mai state fatte in Italia E che abbiamo avuto bisogno di studiare come si faceva in Europa”.

Il Primo Re, il nuovo film di Matteo Rovere
Il Primo Re – Il protagonista Alessandro Borghi immagine web

Il Primo Re- tutto è cominciato dalla produzione

Il Primo re non è stato solo una sperimentazione a livello artistico anche produttivo non solo per l’esorbitante costo di 9 milioni di euro , cifra ottenuta mediante coproduzione internazionale e praticamente sconosciuta per lavorazione di molti film italiani spesso realizzati con pochi euro, ma anche per il cambio di mentalità a livello produttivo che questo film potrebbe comportare. “La questione è questa: in Italia la mentalità è un po’ diversa e mi piacerebbe che film simili iniziasse a cambiarla. Non è facile far capire alle produzioni quanto costano le cose e quanto tempo ci vuole”, ha affermato Andrea Lanza , uno dei designer de Il Primo Re,” Matteo Rovere è stato coraggioso, ci ha dato 3 mesi di preparazione con 10 persone fisse, non è stato semplice farceli dare ma ce li hanno dati, eppure lo stesso siamo arrivati alla fine che dovevamo fare le nottate sul set per produrre in tempo. Ecco un lavoro così di solito è impossibile ma Matteo aveva capito l’importanza del tempo nell’ottenere la qualità”. 3 mesi di preparazione, un’altra cosa mai vista nelle produzioni italiane

Il primo Re- rinascita o sovranismo?

Viste le premesse fatte Il Primo Re si prepara ad essere un film con cui potrebbe iniziare dove la rovinosa caduta con l’esclusione di Dogman dalla notte degli Oscar. Un riscatto che avviene con un genere completamente nuovo, non una commedia o un film drammatico sulla scia del neorealismo che fu o un film sul sociale ma di un genere quasi sconosciuto in Italia come l’epic movie . D’altro canto c’è chi invece potrebbe considerare Il Primo Re, una pellicola sovranista adatta alla cultura identitaria e nazionalista che si sta riaffermando in Italia , un operazione già fatta con scarso successo dal deludente Barbarossa leghista di Renzo Martinelli . Noi invece speriamo che il pubblico italiano sappia premiare l’atto di fede e di coraggio che è stata la produzione e la lavorazione di questo film con grande partecipazione