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Ottobre 22, 2024, martedì

Il Re dei Dadi, un lancio per il popolo

La casa editrice tedesca Haba (che ringrazio per la copia), rinomata per i giochi adatti ai più piccoli, continua a proporre alternative anche per chi una certa età l’ha oltrepassata. Il Re dei Dadi è un’ottima idea di filler, per tutti e da 2 a 5 giocatori, semplice da spiegare ed intavolare.

Il Re dei Dadi – Ambientazione & Ispirazione

Il nostro più recondito desiderio di regnare in un immenso castello, su splendide terre, finalmente si è avverato. L’unica cosa che manca è proprio un popolo da governare. In questo mondo vi sono esseri viventi di ogni razza e provenienza. Ognuno di loro ha richieste specifiche che solo degli accurati lanci di dadi potranno soddisfare. Attenzione però ai farabutti che vogliono infiltrarsi ed ai draghi pronti ad attaccare; meglio farli volare per altre terre.

il re dei dadi
Carte abitanti, luogo e farabutti – PHC: Emanuele Iuliano

Elfi, nani e fate – Contenuto: con cosa giochiamo

In una portabilissima scatolina quadrata, troviamo tutto l’occorrente per poter giocare a “Il Re dei Dadi”:
-6 Dadi in legno con le facce di 3 colori diversi (rosso, blu e verde)
-65 Carte suddivise in Luogo, Punizione ed Abitanti
-Istruzioni di gioco

La grafica del gioco è super colorata, degna delle illustrazioni dei migliori libri di fiabe. Non è presente il testo sulle carte, il gioco quindi è indipendente dalla lingua.
Ecco il Video Unboxing.

Il Re dei Dadi – Come si gioca

Per preparare una partita, bisogna suddividere tutte le carte luogo per colore e sistemarle in ordine crescente. Dopodiché andranno posti i mazzetti l’uno accanto all’altro.
I farabutti andranno mescolati da soli e posti in un mazzetto a faccia in su, a parte.
Il resto degli abitanti verrà sempre mescolato e se ne rivelerà una carta per ogni mazzetto luogo, da apporre al di sotto di essi.

I partecipanti giocano a turno. Ognuno ha a disposizione fino a 3 lanci di dadi. Dopo ogni lancio è possibile mettere da parte alcuni di essi per poterli, eventualmente, ritirare anche successivamente. L’importante è rispettare il limite massimo di 3 lanci totali.
Lo scopo è quello di accumulare carte luogo e abitanti, i quali riportano punti vittoria su di essi.
La partita terminerà non appena si esaurisce un mazzo luogo, il mazzo abitanti o il mazzo dei farabutti.

Dadi del gioco – PHC: Emanuele Iuliano

Per poter convincere gli abitanti, dovremo soddisfare le loro richieste raffigurate simbolicamente sulle carte stesse. Ogni tipo di popolazione ha dei requisiti specifici, con difficoltà differenti.

Le razze

I ricchi: richiedono una totalità di valori solo pari o solo dispari.
Gli elfi: richiedono una sequenza di numeri crescenti ma ti fanno ritirare i dadi fino a 4 volte
I nani: gradiscono un determinato valore su un certo numero di dadi.
Gli gnomi: vogliono dadi dello stesso colore.
Gli orchi: accettano combinazioni di valori uguali sulle facce dei dadi.
I folletti dei funghi: anche loro vogliono lo stesso colore per tutti i dadi, deciso però dal giocatore.
L’apprendista stregone: chiede una combinazione di colori e permette di giocare un altro turno.
Le fate: altri colori sono richiesti. La particolarità è l’assegnazione dei punti in base al numero di fate raccolte.
L’ipnotizzatore: vuole che i dadi formino una somma inferiore o uguale a un valore e consente, inoltre, di recuperare anche la carta alla sua destra.
I draghi: assumi il loro controllo solo se la somma dei dadi corrisponde al minimo richiesto. Danno punti negativi ma li passi ad un tuo avversario.

Setup del gioco – PHC: Emanuele Iuliano

Inoltre cosa importante, nel momento in cui si convince un cittadino dello stesso colore del luogo riportato sopra esso, allora sarà possibile prendere anche la carta luogo associata.
Se, dopo i 3 lanci, non è possibile arruolare nessuna delle carte abitanti, allora si è costretti a prendere la carta Farabutto in cima al mazzo omonimo, che assegna punti negativi.
Dopo ogni turno, le carte vengono spostate tutte verso destra e si refillano gli spazi vuoti.

Il Re dei Dadi – Titoli di coda

Oltre che per i dadi, qui si parla anche di “tirare” una partita dietro l’altra. Il concept sicuramente non sarà super innovativo, ma si presta bene all’ambientazione ed alla leggerezza che il gioco vuole offrire.
Le illustrazioni sono davvero ben realizzate ed i materiali sono buoni. Le carte forse sono da imbustare poiché si maneggiano abbastanza spesso.
L’interazione è data solamente dall’assegnazione delle carte drago, il che rende il tutto anche un po’ cattivello. La variabilità è buona, grazie alla numerosa e differente tipologia di popolazioni che abitano il regno, ognuna con dei requisiti diversi.
Il Re dei Dadi è un gioco veramente piacevole, giusto da inserire come filler per i veterani e perfetto per i più piccoli o per chi non vuole spremere troppo le meningi. Anche se non è detto, bisogna essere selettivi come re!

Venite popolo, i miei dadi sono qui per voi!

Have a good game!

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