ll richiamo di Cthulhu è sicuramente uno dei più famosi racconti di H.P. Lovecraft, storia che ha dato il nome allo stesso ciclo di Cthulhu. L’opera e l’autore non hanno certamente bisogno di presentazioni, essendo entrambi, padre e creatura, ispiratori di un filone horror-fantascientifico che dalle sue origini non si è più fermato.
Pubblicato nel 1928 sulla rivista pulp Weird Tales, questo racconto è ricordato come uno dei più rappresentativi di Lovecraft, e dell’intero Ciclo di Cthulhu, un’espressione originata proprio dal forte impatto esercitato da questo scritto e divenuta con il tempo l’appellativo per indicare quella parte della produzione lovecraftiana legata ad un immaginario universo mitico condiviso.
E chi meglio di un maestro potrebbe raccontare un maestro? Gou Tanabe, già autore di altri splendidi adattamenti di romanzi horror, e di altri romanzi dello stesso Lovecraft, è tornato ad incantarci con le sue meravigliose tavole in questa trasposizione de Il richiamo di Cthulhu, edito qui in Italia da J-POP. Dalla pubblicazione del manga The outsider, nel 2004, ha continuato con passione a confrontarsi con le opere dell’autore nativo di Providence, ottenendo importanti riconoscimenti in tutto il mondo, grazie soprattutto all’altissima qualità del suo lavoro e all’impronta stilistica immediatamente riconoscibile.
L’incubo per eccellenza
Da qualche parte, su questa terra, devono celarsi ancora oggi esseri dalle forme e dai poteri così immani da superare qualsiasi nostra immaginazione. Un residuo di un periodo estremamente antico, in un remoto passato…
È con questo criptico e spaventoso messaggio che Tanabe ha scelto di introdurre il lettore alla sua graphic novel in 7 capitoli. Un titanico essere, nascosto da qualche parte sulla terra, che trascende ogni umana immaginazione, sta infatti per svegliarsi ed emergere da un mondo onirico di incubi, per tormentare la cittadina di Providence nel 1926. È proprio nel Rhode Island che inizia il racconto, per la precisione al funerale del professore di archeologia George G. Angell ( il cui disegno ricorda vagamente le fattezze di Sigmund Freud).
Il nostro protagonista è suo nipote, Thurston, il suo esecutore testamentario e tutto ciò che rimane della sua famiglia. Quando riceverà gli averi del suo defunto zio, entrerà in possesso di una misteriosa tavoletta. Questa è stata partorita e realizzata dagli incubi di un ragazzo prodigio, il primo ad essere entrato in contatto con il terrificante Cthulhu: un essere demoniaco tentacolare, mostruoso, partorito da un mondo che non esiste nel nostro, e che minaccia di distruggere tutto ciò che per noi è prezioso.
Il richiamo di Cthulhu: un tributo d’amore
Come dicevamo, probabilmente solo Tanabe è in grado di trasporre sul reticolato di un manga l’incubo partorito da Lovecraft. I disegni che ha realizzato sono straordinari, evocativi, immersivi. Riescono a catturare un’idea, una frase, e a tramutarla in realtà. La sensazione di terrore, ansia e paura, emerge con tutta la sua forza dirompente, e quando si ha l’impressione che i tentacoli di Cthulhu possano uscire dal manga che abbiamo in mano, allora il risultato è stato centrato in pieno.
Le tavole a doppia pagina, poi, rispecchiano perfettamente l’orrore lovecraftiano. I volti dei protagonisti sono scavati, onirici, sospesi in un altra dimensione. La dimensione dell’incubo è perfettamente rappresentata: l’oscurità, gli alti monoliti, il liquido verde che ricopre ogni cosa. E una voce dal nulla: Cthulhufhtagn. Lo stacco tra le pagine bianche che rappresentano il piano della realtà, e le pagine nere, che portano sulla scena la dimensione dell’incubo, riescono ad evocare un mix perfetto, molto vicino a quello che Lovecraft potrebbe aver immaginato.
ll richiamo di Cthulhu è un manga veramente strepitoso. Il maestro Tanabe riesce a cogliere perfettamente le atmosfere e lo spirito creati da Lovecraft, trasmutandone gli orrori su carta, e illustrandoli in una maniera magistrale. Il manga è in uscita il 21 ottobre nella sua versione deluxe, mentre il 25 novembre nel formato standard per J-POP.