Il Senato ha confermato il conflitto di attribuzione per la Procura di Firenze. Hanno votato a favore 167 parlamentari, 76 i contrari e zero gli astenuti. Adesso la Corte Costituzionale dovrà valutare se sono stati violati i diritti del politico Matteo Renzi. La vicenda riguarda le indagini del caso Open, in cui il leader del partito Italia Viva è indagato per finanziamento illecito.

M5S e LeU erano contrari

Nell’aula del Senato, Partito Democratico, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e ovviamente Italia Viva hanno votato a favore del conflitto di attribuzione. A tal proposito, Renzi, ha pubblicato sui profili social un post nel quale si dice soddisfatto della maggioranza schiacciante ottenuta in nell’aula di Palazzo Madama.

Tra i contrari al provvedimento il Movimento Cinque Stelle e Liberi e Uguali. I membri del M5S si considerano coerenti, continuando sulla linea per cui “ci si difende nei processi e non dai processi”. A tal proposito, Paola Taverna, pentastellata, ha scritto sull’account Twitter che il voto non era contro il singolo senatore Matteo Renzi, ma aveva come obiettivo la difesa della Giustizia. Secondo la vicepresidente del Senato, la Giustizia avrebbe quindi perso.

Nel frattempo, a Firenze, il 4 aprile si aprirà l’udienza preliminare, che dovrà decidere sul rinvio a giudizio di undici imputati tra cui Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti per il caso Open.

Michela Foglia

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