Le app e i siti di gravidanza nascondono sessimo?

Dopo dodici anni sono di nuovo incinta e una delle novità che sto riscontrando rispetto alla prima gravidanza è che le mamme in attesa nel 2020 possono contare sui consigli di tantissime app e siti sulla gravidanza nei cui testi però si nasconde un sottile sessismo…

Prima di tutto nel modo in cui parlano alla futura mamma. Che sia un’ amministratrice delegata di una multinazionale, un medico che salva vite umane o una pluri laureata, a loro non interessa: la tratteranno come una “mamma”.

La loro concezione di mamma. Ovvero una donna insicura da rassicurare e da vezzeggiare.

Approfittando del bisogno di sapere continuamente quello che succede al suo corpo e al suo bambino, propongono i loro feti in 3D con il battito cardiaco e realtà aumentata, proiettandola in una dimensione fatta di aspettative altissime e di crescita che deve rispettare degli standard che a volte la natura non segue alla lettera, creandole sconforto.

Molto spesso, nei loro esempi e nei loro consigli, queste app, lavorano su quello che le manca, nascondendo un puro intento di vendere prodotti con cui hanno accordi commerciali. Facendo leva su un momento così delicato, trasformano la paura di non saperne abbastanza in marketing. Per esempio, spingono a comprare un biberon per “la poppata rilassata e senza interruzioni”, anche se la cosa non è detto che accada. E se non accade, automaticamente la mamma sarà messa in una situazione di sconforto perché, presa dall’insicurezza della sua nuova condizione di neomamma, sentirà che qualcosa non funziona in lei o nel suo bambino.

Come è rappresentato il rapporto con il sesso maschile?

Ma è nel rapporto con il sesso maschile che il sessismo delle app e dei siti sulla gravidanza raggiunge livelli più palesi.

La futura mamma, viene vista come un essere da consolare continuamente e gratificare con beni materiali. 

Frasi come “ Questo periodo la tua compagna potrebbe essere un pò stressata per via degli ormoni. Portala a fare shopping e comprate insieme qualcosa che la faccia sentire femminile!”, sottintendono un leggero e sbrgativo: falle un regalo e così risolvi.

Cosa si potrebbe fare invece?

Quanto sarebbe bello affrontare il problema parlando e cercando di capire perché la compagna è così sensibile in questo momento. Cosa le fa davvero paura? Cosa si aspetta mentre aspetta?

Forse così, i futuri genitori scoprirebbero che molte delle loro paure sono simili. Invece di risolvere con l’acquisto di una scarpa nuova, si potrebbe utilizzare questo momento delicato per unire la coppia e non separarla ulteriormente a causa delle sovrastrutture ideologiche.

Nei primi mesi, il futuro padre viene descritto come un essere estraneo che gravita intorno al pianeta mamma in cui sembra sia casacato come in un buco nero. Sappiamo invece quanto è importante che faccia sentire la sua presenza non soltanto “ rinunciando a uscire qualche sera con gli amici “, ma magari uscendo e tornando pieno di energie e buonumore da condividere.

 Molto spesso sono gli stessi padri che non si ritrovano in questo stereotipo, ma la sbrigativa codificazione a cui sono sottoposti grazie al sessismo nelle app e nei siti sulla gravidanza, fa si che rimangano descritti ancora come tali.

“Fai un profondo respiro, ripassa la lista delle cose da fare e dai un bacio a tua moglie”… questo uno dei viatici imperdibili tra consigli ai papà che aspettano. Neanche fossero Papa Giovanni XXIII. Oppure “ cerca di vivere il momento, rilassati e tieni una fotocamera a portata di mano”. Come un reporter che cerca di immortalare ogni momento. Magari sarebbe bello sapere se la futura mamma ha voglia di essere ripresa senza essere considerata soltanto la portatrice di un momento da testimoniare. 

Le donne in gravidanza e la vita sessuale

Per non parlare di come è vista la vita sessuale delle donne in gravidanza. Il meccanismo seduttivo delle donne in attesa, viene ridotto a un solo tema: la crescita delle tette. La futura mamma deve essere per forza contenta che la crescita del seno diventi un valore aggiunto alla sua complicità con il partner.

Cito anche qui testuali parole “ Per la felicità del tuo compagno, il tuo seno sta aumentando di volume per effetto degli ormoni. Durante la gravidanza il tuo seno può aumentare di due taglie. Approfittane perché, dopo il parto, tornerai alle tue misure iniziali…”

Quei ferali tre puntini di sospensione finali, stanno a significare che te la devi godere adesso finché sei tettona. E per giunta per la felicità del tuo compagno…

A parte il fatto che sarebbe bastato dire “ Per la tua felicità e quella del tuo compagno”… ma soprattutto, siamo ancora legate a questo stereotipo? Siamo ancora sicure che una donna con le tette piaccia di più a un uomo? Oppure che senza tette ci manca qualcosa?

Non è forse anche questo messaggio che riecheggia su molti siti e app sulla gravidanza sessista e fuorviante?

Soprattutto perché, quando quelle tette supersoniche si svuoteranno, la mamma sarà alle prese non solo con la mancata felicità del suo compagno, ma anche con le notti insonni, con la trasformazione del suo corpo, con il calo degli ormoni e sarà in un momento delicato in cui quei tre puntini di sospensione saranno peggio delle pugnalate a Giulio Cesare. 

I consigli sessisti delle app e dei siti sulla gravidanza ai futuri padri

Ed ecco un’altra perla di sessismo tipica che potete trovare in una di queste app o siti sulla gravidanza “ Siete giunti a metà del vostro percorso di gravidanza: è un’ottima occasione per festeggiare! Se vuoi regalarle un momento romantico, torna a casa con un mazzo di fiori. Dimostrale così quanto tu le sia vicino e quanto tu stia sentendo come lei la profondità di questa magica esperienza”. Un mazzo di fiori? Con tutto il lavoro che stiamo facendo tra analisi, gonfiori, nausee, prosciutti crudi e spritz proibiti, la ricompensa è un mazzo di fiori? 

Il punto non è il bouquet in sé, ma questo perenne linguaggio da vignetta di innamorati di Peynet che ci riporta negli anni cinquanta a quel concetto che per farsi perdonare una mancanza, un’assenza, una distrazione basta sorprendere una donna con un regalo o un gesto speciale.

Non vogliamo regali, vogliamo essere ascoltate, essere giudicate seducenti, insomma essere trattate da persone normali nonostante il momento particolare che stiamo vivendo. Perché è importante capire che quel momento lo stiamo vivendo, seppur in modi diversi, in due. Se continuiamo a pensare che la trasformazione riguarda solo le donne perché è solo fisica, sarà impossibile avere un rapporto paritetico. 

E noi donne, come possiamo contribuire?

Certo, anche noi donne dobbiamo evitare di fare le furbette e giocare sul fattore ormone per fare richieste alla Marie Antoinette ( sì, tranquille ogni tanto lo abbiamo fatto tutte…) e dobbiamo contiunuare a lottare giorno dopo giorno e mese dopo mese di gestazione affinché questo momento così importante, non sia solo la creazione di una vita futura ma anche di una nuova coscienza di noi stesse che ci porti a stare attente a qualsiasi forma di discriminazione venga effettuata nei nostri confronti. Anche queste che sembrano a primo sguardo innocue posono essere violente, perché ci colgono in un momento in cui siamo più vulnerabili.

Un ultimo consiglio per eliminare il sessismo nella app e nei siti sulla gravidanza …

Cari creatori di app e siti di gravidanza online: vi siete mai posti il problema che in queste gravidanze non ci siano sempre un padre e una madre ma a volte anche due padri o due madri?

Eva Milella alias @Milavagante

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