Il vischio, un racconto dedicato alle festività natalizie

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo narrativo di Storyline. In questo secondo appuntamento dedicato al Natale abbiamo scelto un elemento tradizionale delle festività natalizie come il vischio. Per realizzare il racconto di oggi ci siamo ispirati ad una leggenda natalizia

Piccoli raggi di sole iniziavano a lasciare la strada antistante. Marco Perozzi guardava dalla finestra il pomeriggio della vigilia di Natale ricoprire lentamente la città. Era solo in casa perchè anche quest’anno era stato così bravo da allontanare tutti in nome di una dedica spasmodica al suo lavoro di broker finanziario. Non aveva affetti perchè considerava semplicemente tutti come semplici clienti e nulla più evitando di entrare in quelle che considerava solamente le loro storie. Marco però non ci pensò poi tanto limitandosi ad affacciarsi alla finestra con un buon caffè caldo ed un computer pronto all’uso dopo uno sguardo buttato in strada alla gente che cominciava ad affollare le vie della città a. Poi sul monitor apparve un’immagine di un albero di natale e del vischio di un biglietto d’auguri di un cliente.

Il vischio, nessuno è mai solo

La leggenda del vischio a cui è ispirata questa puntata di StoryLine, fonte maria panetta

Marco guardò di nuovo quel vischio senza che questo tradizionale elemento natalizio portasse in lui la minima gioia. Non rispondeva mai agli auguri di Natale considerandoli una perdita di tempo. Chiuse la mail e aprì un documento con alcuni conti da tenere. Era intento a controllare meticolosamente gli indici di borsa quando bussarono alla porta. Marco andò ad aprire con una certa noia in vistoso aumento quando scoprì che si trattava della sua vicina di casa. “Marta sto lavorando”, le disse cercando di far finire quell’incontro non voluto. “Sempre a lavorare, è Natale, la vita e fuori”.

“Sto bene dentro”, disse Marco aggiustando alcuni fogli sulla scrivania.Non puoi stare tappato in casa, lascia entrare il sole nelle tue giornate”, insistette la giovane donna. “Il sole lo vedo dalla finestra di tutti i giorni”, rispose. “Come vuoi”, disse Marta andandosene, “ se cambi idea stasera ti aspetto a casa per il cenone”. “Preferisco stare da solo”, le disse. “Nessuno è mai solo nel mondo finchè ci sarà un altro che pensa a lui, specialmente a Natale”, gli disse Marta mentre richiudeva la porta. Marco tornò a sedersi alla scrivania quando una folata di vento fece cadere alcuni documenti che inavvertitamente, all’arrivo di Marta, aveva lasciato sul davanzale. Pochi minuti dopo era all’aperto alla scoperta del Natale.

Dove vanno tutti

Marco notò improvvisamente di fronte a lui un gran viavai di persone. Famiglie che si tenevano per mano, amici che scherzavano e gente intenta a comprare gli ultimi regali. “Ehi ragazzo su con la vita è Natale”, lo richiamò un passante. Marco fece finta di non capire preparandosi a rientrare a casa dopo aver recuperato i documenti quando qualcosa lo colpì. Un bambino di fronte a lui piangeva accanto ad un giocattolo rotto . “Adesso non ne avrai un altro per Natale”, tuonò la madre. Marco si stava come sempre facendo i fatti suoi come avrebbe fatto con qualsiasi cliente poi rivedere quel bambino in lacrime cambiò tutto.

10 minuti dopo era a casa a riparare con della colla il giocattolo rotto. “Tieni”, gli disse dopo aver finito mentre il bambino sorrideva di nuovo. Il piccolo in cambio gli regalò del vischio con i ringraziamenti della madre. “Ma lei non ha nessuno?”, gli disse la donna prima di andarsene. “No sono solo” rispose. Poi se ne andarono con la promessa del piccolo che avrebbe detto una preghiera per l‘ignoto benefettatore. Marco sorrise dimenticandosi della sua solitudine al meno finchè i due non si furono allontanati. “Nessuno è mai solo finchè c’è un altro che pensa a lui”, pensò ricordandosi le parole di Marta.

Epilogo

Marco rimase a fissare sulla tavola il vischio che gli aveva regalato il piccolo. Guardò alcuni messaggi al cellulare di alcuni clienti americani ma si rifiutò di rispondere. Si rese conto in quell’istante di essere improvvisamente solo pentendosi di non aver mai voluto avere un vero amico. Poi si ricordò dell‘invito di Marta ma non aveva neanche un regalo per lei. Rattristato tornò a sedersi al computer. Un minuto dopo afferrò il vischio e corse improvvisamente alla porta di Marta. “Nessuno è mai solo”, disse qualche secondo dopo che lei gli aprì la porta.

Stefano Delle Cave