La trilogia era iniziata nel 2015, con Depeche Mode: MONUMENT, pubblicato da Arcana, per poi proseguire nel 2019 con il secondo capitolo, Oltre il muro di Berlino. Con i Depeche Mode in Germania Est alla ricerca della scena Post-Punk e New Wave, edizioni Goodfellas. Da domani, 15 novembre 2024, il nuovo volume di Dennis Burmeister e Sascha Lange, chiamato Depeche Mode:LIVE, sarà nelle librerie italiane; un gioiello imperdibile, con immagini inedite, interviste esclusive a persone vicine agli artisti e molto altro. Il libro, di nuovo affidato ad Arcana, ripercorre le tappe fondamentali di tutti i tour del gruppo, dal debutto nel 1980 alle ultimissime esibizioni.
A curare il volumetto è Burmeister, dj e organizzatore di eventi, che possiede una delle collezioni di dischi e memorabilia della band più vaste e ricche al mondo. Ad affiancarlo Lange, musicista, autore, consulente accademico e, soprattutto, storico specializzato in sottoculture giovanili del ventesimo secolo. Diviso in ventitré capitoli, dei quali sedici sono dedicati alle singole tournée, offre ai fan la possibilità di ammirare foto mai rese pubbliche. Gli altri sette, invece, racchiudono interviste a colleghi, membri dell’entourage e promoter, oltre che locandine, poster, articoli di giornale, copertine degli album e altro materiale d’archivio.
Depeche Mode: mai stati una moda passeggera
I Depeche Mode, pionieri del synth pop britannico, sono una solida realtà musicale, che ha attraversato senza problemi quarant’anni di storia, mantenendo la classe e la qualità degli esordi, quando un un giovane Vince Clarke decise di dare il via ad un nuovo progetto insieme a Martin Gore, inizialmente denominato French Look, poi Composition of Sound; al duo, nel mentre, si era unito anche Andrew Fletcher. Mancava, però, un cantante. La soluzione arrivò con Dave Gahan, che Clarke notò in un locale, mentre cantava Heroes di David Bowie.
Su suggerimento della new entry, la band scelse di chiamarsi Depeche Mode, in onore di un’omonima rivista di moda francese. l’espressione, a dire il vero, può essere erroneamente tradotto come “moda passeggera”, a causa della confusione tra il termine dépêche e il verbo se dépêcher (sbrigarsi). Una provocazione, o forse un voler mettere le mani avanti. In ogni caso, nonostante la formazione originale si sia ridotta a Dave Gahan (voce) e Martin Gore (chitarra e tastiere), la rockband elettronica nata nell’Essex non è mai stata, neanche per un momento, un fuoco fatuo, o un fenomeno destinato ad esaurirsi nel tempo. Con oltre cento milioni di dischi venduti, hit sempreverdi come Personal Jesus ed Enjoy The Silence, i Depeche Mode continuano a confermare di essere nati per restare.
Federica Checchia
Seguici su Google News