Dopo giorni di polemiche sul suo sesso, la pugile algerina Imane Khelif ha conquistato sabato l’accesso a una medaglia alle Olimpiadi di Parigi in un incontro ricco di emozioni.
Khelif ha sconfitto l’ungherese Anna Luca Hamori per 5 a 0 nei quarti di finale della categoria 66 chilogrammi femminile. L’algerina si aggiudicherà almeno una medaglia di bronzo, dopo aver ottenuto la seconda vittoria della sua tumultuosa seconda partecipazione alle Olimpiadi.
La prima algerina a Parigi 2024, la diciottesima nella storia del suo Paese. In semifinale affronterà la thailandese Janjaem Suwannapheng. In zona mista il pianto a dirotto di Imane non accenna a finire. “È una questione di dignità e onore per ogni donna. Tutto il popolo arabo mi conosce da anni. Per anni ho fatto boxe nelle competizioni della federazione internazionale, loro sono stati ingiusti con me. Ma io ho Dio”. E “Dio l’ha fatta donna”, un giornalista algerino, in inglese, lo grida in faccia a un collega italiano
Khelif ha affrontato le proteste alimentate dalle affermazioni dell’International Boxing Association (Iba), che l’ha bandita dalle Olimpiadi dal 2019, secondo la quale l’anno scorso non avrebbe superato un non meglio precisato test di idoneità a gareggiare a causa di elevati livelli di testosterone. Giovedì Khelif ha vinto il suo incontro di apertura ai Giochi di Parigi quando l’avversaria italiana Angela Carini ha abbandonato in lacrime l’incontro dopo soli 46 secondi.
L’insolito finale è diventato un caso internazionale e politico, acuendo la già evidente divisione sull’identità di genere e sulle regole nello sport, attirando commenti da parte di personaggi come l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la scrittrice di “Harry Potter” J.K. Rowling e altri che hanno falsamente affermato che Khelif fosse un uomo o un transgender.
La seconda vittoria di Khelif a Parigi è sembrata una catarsi emotiva per la 25enne pugile originaria di un villaggio dell’Algeria nordoccidentale. Dopo aver alzato la mano in segno di vittoria, Khelif si è recata al centro del ring, ha salutato i suoi fan, si è inginocchiata e ha sbattuto il palmo della mano sulla tela, trasformando il suo sorriso in lacrime.
Khelif ha lasciato il ring per abbracciare i suoi allenatori mentre i suoi fan applaudivano, piangendo durante l’abbraccio e mentre usciva.
L’associazione pugilistica ungherese ha dichiarato venerdì che intendeva contestare l’incontro con il Comitato Olimpico Internazionale, ma ha comunque lasciato che l’incontro si svolgesse. Dopo l’incontro, il membro ungherese del Cio Balazs Furjes ha detto, accanto alla Hamori, che lei era fermamente convinta che “non è mai stata un’opzione non combattere”. Nonostante il giorno prima Hamori abbia pubblicato un messaggio sui social dichiarando “dovrò combattere contro un uomo”, facendo infuriare il Cio di Algeri che ha minacciato di voler denunciare l’ungherese.