Piccolo preambolo storico. Per repubbliche marinare ci riferiamo ad alcune città portuali italiane che godettero in epoca medievale, grazie alle proprie attività marittime, di autonomia politica e di prosperità economica.La definizione è in genere riferita a quattro città italiane, i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiere della Marina Militare e della Marina Mercantile: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia. Tuttavia, oltre alle quattro più note, sono definite “repubbliche marinare” anche Ancona, Gaeta, Noli e la repubblica dalmata di Ragusa. Uniformemente disseminate lungo la penisola italiana le repubbliche marinare furono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio ma anche per le preziose merci introvabili in Europa, e inoltre nei loro porti arrivavano anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani; con le repubbliche marinare l’Europa rialzava nuovamente lo sguardo verso gli altri continenti, si iniziava a volgere lo sguardo lontano da casa propria, poggiando le basi di quel spirito avventuriero che ha contrassegnato l’epoca alto medievale e che ha fatto nascere le tante leggende o meno marinaresche. Grazie alle repubbliche marittime si riattivarono i contatti tra l’Europa, l’Asia e l’Africa, quasi interrotti dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente; la loro storia s’intreccia sia con l’avvio dell’espansione europea verso Oriente, sia con il sistema mercantile e finanziario; in queste città si coniarono monete d’oro, in disuso da secoli, si misero a punto nuove pratiche di cambio e di contabilità: nacquero così la finanza internazionale e il diritto commerciale e non da meno fu l’apporto alla navigazione per ciò che concerne la cartografia nautica. In sintesi dobbiamo tanto a queste città che hanno aperto i confini esportando e importando beni e idee che hanno sviluppato e fatto fiorir la cultura a macchia d’olio. Ma passiamo adesso all’atto puramente sportivo. La Regata delle Antiche Repubbliche Marinare è una manifestazione sportiva di rievocazione storica, istituita nel 1955 con lo scopo di rievocare le imprese e la rivalità delle più note Repubbliche marinare italiane: quelle di Amalfi, di Pisa, di Genova e di Venezia, nel corso della quale si sfidano tra di loro quattro equipaggi remieri in rappresentanza di ciascuna delle repubbliche. L’idea di un evento che ricordasse le vicende delle quattro potenze marinare del Medioevo nacque verso la fine degli anni Quaranta del XX secolo da parte del cavaliere pisano Mirro Chiaverini. Una volta ottenuto l’accordo, non cosa semplice, Il 29 giugno 1955 venne effettuata a Genova una prova sperimentale con “gozzi” a quattro vogatori. Il 10 dicembre dello stesso anno fu invece firmato ad Amalfi, nel Salone Morelli l’atto costitutivo che sancì la creazione dell’Ente organizzativo della Regata. Pur avendo subito nel tempo piccole modifiche, il regolamento della Regata è rimasto nella sostanza pressoché invariato. Alla gara prendono parte 4 equipaggi, ognuno composto da 8 vogatori e un timoniere, più delle riserve. Le imbarcazioni devono essere costruite tutte con gli stessi parametri strutturali. Ogni imbarcazione deve essere riconoscibile attraverso i colori con cui viene dipinta e dalle polene, ovvero dalle sculture lignee poste sulla prua che raffigurano l’animale simbolo di ciascuna città, disegnate negli anni Cinquanta dal professor Alvio Vaglini. Per questo motivo, l’imbarcazione di Amalfi è identificata dal colore azzurro e dal cavallo alato, quella di Genova dal colore bianco e dal drago (che si riferisce a San Giorgio, protettore della città), quella di Pisa dal colore rosso e dall’aquila (che simboleggia l’antico legame tra la Repubblica pisana e il Sacro Romano Impero) e quella di Venezia dal colore verde e dal leone alato (che si riferisce a San Marco Evangelista, patrono della città). La Regata si svolge su un percorso lungo 2 chilometri, che si differenzia a seconda della località: ad Amalfi si rema nel mar Tirreno lungo la costa, a Genova nel mar Ligure all’interno del bacino portuale, a Pisa nel fiume Arno controcorrente e a Venezia nella caratteristica laguna sul mare Adriatico. Se ve lo state chiedendo quest’anno si svolgerà a Pisa, cornice perfetta, che si ricollega ai precedenti eventi, che vanno a formare il famoso Giugno pisano. Un evento pregno di storia che vale la pena di vivere per il solo ricordo lontano più di mille anni che ancora oggi continuiamo a percepire come un atto di unicità, non solo cittadina o regionale ma nazionale.
Giacomo Tridenti