In Corea del Nord è passata una legge che permette l’attacco atomico preventivo

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Di Redazione Metropolitan

Il governo di Pyongyang, capitale della Corea del Nord, ha approvato una legge che permette l’utilizzo dell’arsenale atomico in funzione preventiva. La legge approvata dal supremo leader Kim Yong-Un sostituisce un provvedimento passato nel 2017 che autorizzava l’utilizzo di armi atomiche solo in caso di invasione. Il provvedimento, pur destando qualche preoccupazione, non deve però spaventare: il paese rimane tecnologicamente e militarmente molto indietro ed è politicamente isolato, se si escludono scambi commerciali molto limitati. E’ comunque rallentamento delle politiche di denuclearizzazione dell’intera penisola di Corea, processo avviato da una decina di anni che prevede il raffreddamento e la distensione delle tensioni tra Sud e Nord.

Kim Jong-Un: sì alla possibilità della Corea del Nord di difendersi preventivamente con l’arsenale atomico, quanto deve far preoccupare e perché è sintomo dell’instabilità politica globale

Il Supremo Leader Kim Yong-Un

Ratificata la legge, il governo dittatoriale di uno dei paesi più misteriosi e arretrati del mondo, la Corea del Nord, potrà disporre del proprio armamentario atomico per difendere i propri confini prima che gli stessi vengano violati da un ipotetico attacco nemico. La politica isolazionista del paese asiatico, nota in tutto il mondo per il controllo totalitario della società e per il particolarissimo regime personalistico dei “supremi leader” sembra aver raggiunto l’ennesimo approdo anacronistico. La guerra fredda non ha mai davvero abbandonato il paese: questo è un elemento che dovrebbe però far riflettere non tanto sulla natura del governo autoritario di Pyongyang, ma sul “riscaldamento” delle tensioni internazionali, sintomo sistemico di quell’invasione Russa che occupa costantemente le cronache mondiali.

Le speranze di distensione dell’atteggiamento isolazionista del paese di Kim Yong-Un, che sembravano far capolino dopo i numerosi incontri e le promesse fatte con l’ex presidente statunitense Trump, sembrano dissolte. C’è anche da dire che le promesse rimangono promesse, soprattutto se fatte di sfuggita e senza alcuna ufficialità. La Corea del Nord, a dire la verità, aveva già da tempo continuato i suoi sforzi di rafforzare l’arsenale (contando però su un’industria bellica che è davvero l’unico settore trainante del paese) procedendo anche coi test nucleari e la ricerca e sviluppo di un missile ipersonico. La Corea, ha invece continuato i suoi rapporti con la Federazione Russa, a cui a venduto recentemente parte dei propri armamenti. Armi che, secondo molti, risalgono alla guerra di Corea degli anni ’50, tecnologicamente obsolete.

Alberto Alessi

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