“In Italia abbiamo un’educazione alimentare interclassista: spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità”. Sono parole che non passano inosservate quelle del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, al Meeting di Rimini. Non si sono fatte attendere le reazioni. Per esempio quella di Stefano Vaccari, capogruppo del Partito democratico in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera: “Non solo governano con la testa sempre rivolta a garantire gli interessi dei ricchi e dei poteri forti ma ora, non provando vergogna, si permettono di dire che i poveri mangiano meglio dei ricchi. In quale Paese vive il ministro Lollobrigida? Sa quanto costano i prodotti enogastronomici nei mercati e nei discount? Sa che i prezzi sono schizzati alle stelle per via della crisi energetica, dei costi dei carburanti e dei mutamenti climatici. Vuole aiutare i poveri? Riduca le accise, tagli il cuneo fiscale, sostenga la nostra proposta per il salario minimo. Il resto sono chiacchiere che assumono un valore provocatorio”. Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo del Partito democratico in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
Per Alessandro Caramiello, capogruppo M5S in Commissione agricoltura alla Camera, “ci siamo abituati, ma stavolta il ministro Lollobrigida si è superato, prendendo un granchio gigantesco, certo non quello blu. Dire durante il meeting di Rimini che da noi i poveri molto spesso mangiano meglio dei ricchi è semplicemente uno schiaffo a tutte quelle persone oggi in drammatica difficoltà, che fanno fatica a fare la spesa schiacciate da un’inflazione dei generi alimentari ancora su livelli altissimi. Diventano oggettivamente intollerabili dichiarazioni di questo tipo da parte di un ministro sempre più inadeguato”.