Devastante incendio a Messina questa mattina, forse originato in un campo e esteso fino al deposito della Messina Servizi che ha coperto con una nube nera il cielo della città siciliana. Completamente avvolto dalla coltre tossica il villaggio Unrra, storico rione messinese. L’aria è divenuta presto irrespirabile a causa dei materiali bruciati, principalmente i mastelli della raccolta differenziata. Sul luogo i vigili del fuoco e la polizia municipale, che stanno provvedendo rispettivamente a spegnere l’incendio e a deviare il traffico. Ancora non abbiamo notizie di intossicazioni né di stime di danni materiali causati dal fuoco, di cui non si conosce nemmeno la natura.
Villaggio Unrra involto dal fumo nero di un incendio nel deposito di Messina Servizi, ancora vaghe l’ipotesi, non si esclude il dolo
Hanno subito chiuso porte e finestre per arginare l’intossicazione i messinesi del rione noto come Villaggio Unrra. L’incendio, secondo alcuni testimoni, sarebbe stato originato da un campo incolto prossimo al deposito, dove avrebbe trovato, dato il caldo e la natura del materiale, combustibile perfetto nei mastelli del deposito della Messina Servizi, che si occupa della gestione dei rifiuti e della pulizia stradale della città sullo Stretto. Sul posto si sono recate immediatamente le autocisterne dei vigili del fuoco e le auto della polizia municipale, per fermare l’avanzata dell’incendio e ridurre al minimo i disagi provocati dallo stesso.
Non è ancora chiara la natura, se naturale o dolosa, dell’incendio stesso, di cui si saprà di più a seguito dello spegnimento. Fatto sta che la nube di fumo originata dal deflagrare del fuoco ha creato non pochi fastidi agli abitanti del rione perifierico della città di Messina. Costruito a seguito della seconda guerra mondiale, il rione, come molti quartieri periferici italiani, denuncia da tempo lo stato di degrado in cui versa. Non sappiamo ancora se l’incendio sia stato di origine dolosa. Rimane il fatto che i circa 3000 abitanti del villaggio Unrra, già asfissiati dalle forti temperature, dovranno convivere almeno per un altro paio d’ore con l’aria irrespirabile provocata dalla colonna di fumo, visibile per tutta la parte sud della città.
Alberto Alessi
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