La procura di Firenze ha richiesto il rinvio a giudizio per Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti per l’inchiesta sulla Fondazione Open. Stessa sorte per altri 12 indagati. L’accusa per Boschi, Renzi e Lotti è finanziamento illecito ai partiti. Il leader di Italia viva ha denunciato i magistrati che l’accusano.
L’inchiesta sulla fondazione Open e il rinvio a giudizio
La procura di Firenze ha richiesto il rinvio a giudizio per 15 indagati in merito all’inchiesta sulla Fondazione Open. Tra gli accusati che dovranno presentarsi in udienza preliminare il 4 aprile spiccano i nomi del senatore e leader di Italia Viva Mattero Renzi, la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi e il deputato del Pd Luca Lotti. Per loro, gli imprenditori Marco Carrai e Patrizio Donnini, il reato contestato è finanziamento illecito ai partiti. Sotto accusa anche l‘ex presidente di Open Alberto Bianchi.
In particolare sono stati contestati anche due episodi di corruzione dell’esercizio della funzione a Lotti. I fatti risalirebbero a quando l’attuale deputato del Pd era ministro dello Sport. Durante questo periodo Lotti avrebbe favorito con disposizioni normative la Toto Costruzioni e la British American Tobacco, due società che avrebbero finanziato la Open.
La denuncia di Matteo Renzi
“Si tratta di un atto scontato e ampiamente atteso che arriva ad anni di distanza dai sequestri del novembre 2019 poi giudicati illegittimi dalla Corte di Cassazione. Finalmente inizia il processo nelle aule e non solo sui media. E i cittadini potranno adesso rendersi conto di quanto sia fragile la contestazione dell’accusa e di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla procura di Firenze”. Così Matteo Renzi ha commentato la richiesta di rinvio a giudizio dei magistrati fiorentini.
Inoltre il leader d’Italia Viva, si legge in una nota del suo ufficio stampa, “ha provveduto a firmare una formale denuncia penale nei confronti dei magistrati Creazzo, Turco, Nastasi”. I tre titolari dell’inchiesta sulla fondazione Open sono stati denunciati da Renzi “per violazione dell’articolo 68 Costituzione, della legge 140/2003 e dell’articolo 323 del codice penale” presso la procura di Genova che è competente sui colleghi fiorentini.
Stefano Delle Cave
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