L‘inchiesta Keu riguarda lo smaltimento illecito di rifiuti delle concerie toscane utilizzati poi anche come riempitivo di alcune costruzioni. Scoperti anche siti di opere pubbliche inquinati come la strada regionale 429. Ieri a Non è l’arena” la testimonianza shock di chi vive a pochi metri da un sito di smaltimento illecito.

L’inchiesta Keu e lo smaltimento illecito

Il keu è la cenere dei fanghi di risulta della lavorazione delle concerie toscane. L’ultimo e più pericoloso scarto che secondo la DDA di Firenze veniva smaltito illegalmente. Al centro dell’inchiesta diversi siti di stoccaggio illecito individuate in Toscana dove il keu sarebbe stato usato anche come materiale di riempimento per costruzioni causando una grave contaminazione. Cromo a 2.683 e solfati a 1655 sono i risultati spaventosi emersi dall‘analisi di uno dei siti inquinati come l’ex area Vacis di Pisa. Attestata la presenza di questo materiale di scarto anche diverse opere pubbliche toscane come la strada regionale 429 nell’empolese e l’impianto di Acque Spa a Crespina Lorenzana.

La testimonianza shock di una famiglia che vive a pochi passi da un sito tossico

ANon è l’Arena” la testimonianza shock di una famiglia che vive alla fine della strada regionale 429, a pochi passi da un sito dove sono stati interrati i rifiuti tossici delle concerie. “Non è che non abbiamo l’acqua, l’acqua c’è ma non sappiamo se l’acqua è buona da bere, per lavarsi la cucina e tutto”. Così spiega un membro della famiglia in questione che usa acqua in bottiglia e non più acqua dal rubinetto per lavarsi, cucinare e bere da quando hanno saputo della discarica. “Questa zona non è mai stata servita dall’acquedotto comunale. Ci approvigioniamo da un pozzo. A cinquanta, 70 metri dal pozzo ci stanno i rifiuti tossici con alta concentrazione di materiale altamente inquinante”, hanno concluso.

Stefano Delle Cave