Il continuo aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia sta spingendo gli investimenti nell’automazione industriale, una soluzione che consente alle aziende di mantenersi competitive sul mercato.
Secondo la società di ricerca Interact Analysis, il settore più dinamico in questo momento è quello dei cobot, ovvero dei robot collaborativi, previsto in crescita con un tasso compreso tra il 20% e il 30%.
Si tratta di un exploit che potrebbe essere simile per certi versi a quello dei veicoli elettrici, in grado potenzialmente di mettere a segno una crescita esponenziale trainata dai numerosi vantaggi dell’automazione industriale.
I cobot, infatti, offrono molte opportunità alle aziende, ad esempio per gestire in sicurezza carichi più pesanti, operare in contesti gravosi, migliorare la precisione di alcuni processi produttivi e trovare impiego nella applicazioni innovative.
Allo stesso tempo, a differenza dei robot tradizionali i cobot non sostituiscono i lavoratori, ma interagiscono con loro in un ambiente di lavoro condiviso e collaborativo. Questa caratteristica rende questa tecnologia più vantaggiosa per mantenere i livelli occupazionali, inoltre permette di sollevare gli addetti da mansioni particolarmente rischiose e pericolose lasciando che i cobot si occupino di queste attività sotto la supervisione degli operatori.
Come integrare i robot collaborativi nei processi produttivi
L’implementazione dei robot collaborativi richiede competenze trasversali, per essere in grado di scegliere le soluzioni più adatte per ogni esigenza applicativa e integrarli in modo ottimale all’interno dei processi di produzione.
In questo caso, è necessario rivolgersi a fornitori qualificati come Homberger, azienda specializzata nella distribuzione di cobot caratterizzati da un elevato livello di sicurezza, facili da gestire e con cui beneficiare dei principali vantaggi dell’automazione robotica avanzata.
Homberger propone anche tecnologie integrate per implementare i robot collaborativi e corsi di formazione per chi desidera imparare a utilizzare queste tecnologie.
Non basta infatti approfittare delle agevolazioni fiscali disponibili e acquistare un cobot per incrementare la produttività, ma è fondamentale sapere come realizzare un’integrazione efficiente del robot collaborativo per sfruttarne appieno tutte le potenzialità.
Tra gli aspetti da considerare c’è la progettazione di dispositivi essenziali per il funzionamento dei cobot, affinché l’automazione ottenuta sia realmente efficace e in grado di apportare benefici concreti per l’attività industriale.
Inoltre, bisogna interfacciare il cobot con le apparecchiature presenti in azienda, assicurandosi che tutti i sistemi siano perfettamente compatibili e capaci di funzionare in modo performante, senza problemi di comunicazione e compatibilità.
D’altronde, il robot collaborativo può esprimersi al meglio soltanto quando viene inserito in un contesto idoneo, ovvero quando il cobot è integrato in una postazione di lavoro ottimizzata per questo tipo di applicazione e armonizzata con gli addetti, i macchinari, le attrezzature e i software utilizzati nei processi produttivi.
Un’adeguata pianificazione consente di implementare il cobot in un ambiente favorevole alla sua operatività, con lavoratori debitamente preparati per lavorare insieme al robot collaborativo e un ambiente adatto al funzionamento del cobot.
In questa fase è essenziale il supporto di professionisti esperti nell’automazione industriale, in particolare nell’integrazione dei robot collaborativi, per garantire un inserimento di successo dei cobot nell’attività produttiva allo scopo di risolverne le inefficiente e potenziarne i punti di forza.
Quali processi si possono automatizzare con i cobot?
Naturalmente, i cobot non rappresentano la soluzione a tutte le necessità delle industrie, ma sono una tecnologia in grado di garantire elevati benefici in alcune circostanze specifiche. In particolare, l’automazione con il cobot è possibile per automatizzare tutti quei processi manuali che richiedono il mantenimento delle sollecitazioni, oppure l’assunzione di posture scorrette da parte dell’operatore umano, contesti in cui il robot collaborativo può sottrarre i lavoratori dai compiti più gravosi e ridurre il rischio di malattie professionali.
Lo stesso vale per i processi produttivi complessi che prevedono un alto numero di operazioni, con la possibilità di ricorrere a un cobot per automatizzare alcuni passaggi o l’intero processo di produzione in condivisione con gli addetti.
Ambienti ideali all’automatizzazione tramite i robot collaborativi sono anche i contesti industriali con un’elevata variabilità, ovvero in cui i processi di produzione sono soggetti a cambiamenti frequenti rendendo l’automazione convenzionale poco adatta e non economicamente vantaggiosa.
I robot collaborativi possono essere valutati quando non è possibile digitalizzare i comandi dei processi produttivi, infatti i cobot possono essere configurati per ricevere i comandi direttamente dall’operatore rendendo accessibile l’automazione anche laddove non è fattibile implementare i segnali digitali.
I cobot offrono opportunità d’automazione concrete alle industrie in numerose situazioni, una versatilità che rappresenta il punto di forza dei robot collaborativi e la grande potenzialità di questa tecnologia innovativa.