Finalmente è uscito al cinema Infinity War, il cinecomics più atteso di sempre! E non poteva proprio mancare la recensione a cura di Cultura Nerd.
Infinity War è il cinecomics più atteso di sempre (beh, tranne il fatto che ora agognamo vedere Avengers 4).
Lo dimostrano anche gli incassi d’apertura arrivati a toccare i 630 milioni di dollari, superando i 543 milioni di Fast and Furios 8 (peraltro ottenuti anche grazie all’apertura dei mercati di Russia e Cina, dove il 3° capitolo degli Avengers non è ancora uscito).
Insomma, Infinity War è il film dei record già dal primo weekend e una recensione è più che doverosa per noi di Cultura Nerd. Quindi partiamo subito con questa recensione CON SPOILER (se l’avete già visto e volete commentarlo insieme, ci ritroviamo in pagina nei commenti al post dedicato).
La recensione
Ora, per iniziare, vi ricordate quando qualche giorno fa James Cameron (regista di Avatar, Titanic) ha dichiarato che presto ci stuferemo dei cinecomics?
Ecco, se la Marvel continua così non c’è proprio alcun pericolo. Se poi magari anche la DC si degnasse di unirsi alla competizione …
Ma perché lo sto esaltando tanto? Potreste pensare che in fondo, è l’ennesimo film di genere.
Forse la domanda più giusta è: perché lo attendevamo così tanto?
Domanda lecita, ma molto facile da rispondere: perché Infiinity War è il crossover più grande della storia del cinema. Qui convergono 10 anni di film, 18 storie su più di 20 supereroi e personaggi annessi.
E tra tutti questi eroi, vuoi che non ci sia il tuo supereroe preferito, che sia Iron Man, Cap, Spidey o Falcon (sul serio, Falcon? XD).
Chiaramente non era facile inserire così tanti personaggi in un unico film senza che fossero d’intralcio allo svilupparsi della trama, ma i fratelli Russo ci son riusciti in maniera magistrale, facendolo sembrare un gioco da bambini, semplicemente dislocando piccoli gruppi di eroi in aree geografiche diverse della Terra e della galassia.
Senza questo espediente, la cosa sarebbe potuta diventare confusionaria e non poco, soprattutto per Spiderman che chiede scusa per non ricordare il nome di tutti quanti (e parlava a soli 3 di loro).
Eppure con così tanti supereroi, possiamo dire che nessuno di loro è più importante degli altri.
Ma allora chi è il protagonista del film?
Thanos
Forse non è immediato arrivare a questa conclusione, perciò analizziamo la faccenda. È Thanos quello che ha un obiettivo, tra l’altro anche nobile se non fossero discutibili i mezzi con cui si affanna per raggiungerlo: riportare l’equilibrio nell’universo, eliminando la metà delle creature di ogni specie in modo da sopperire alla carenza di risorse che come ha assistito negli anni e sulla propria pelle conduce immancabilmente all’estinzione (tra l’altro, è un tema che cominciamo a sentire molto vicino).
Insomma, non il solito psicopatico che vuole conquistare il mondo da film “one shot”. Thanos ha un obiettivo più alto, raggiungere ciò che crede giusto, non affonda mai il colpo contro chi lo combatte e anzi lo rispetta perché come lui combatte per ciò in cui crede ed è disposto proprio come lui a sacrificare tutto.
Thanos come Darth Vader?
Quando tempo fa i Marvel Studios dichiaravano di voler rendere Thanos a livello del villain più iconico del cinema, ho dato loro dei pazzi. Credevo non sarebbe mai stato possibile anche solo aspirarci.
Oggi mi ricredo come non mai. Anche non ripensando a quella dichiarazione, durante la visione del film guardavo Thanos e pensavo a Darth Vader, e ciò non è dovuto solo alle sonorità della colonna sonora che mi hanno richiamato alla mente più volte quella di Star Wars.
RItroviamo anche qui un villain in cui si agita un forte conflitto interno. Per Vader era la lotta tra il bene e il male, il Lato Chiaro e il Lato Oscuro della Forza. Per Thanos si presenta come la difficile decisione di sacrificare la figlia Gamora, l’unica cosa che abbia mai veramente amato, per poter conquistare la Gemma dell’Anima su Vormir.
Il tutto senza andare ad indagare oltre nel loro rapporto che già da precedenti film sappiamo essere molto complicato, così da non rubare la scena dalla storia principale, così come fu anche per Vader nella trilogia originale.
Ci viene mostrato in una maniera così pura, con una lacrima che scende lentamente sulla sua guancia e le parole di Teschio Rosso “Quelle lacrime non sono per lui” … Ho ancora i brividi.
I brividi mi pervadono il corpo anche ripensando alla doppia morte di Visione e a quella di Spidey. Sapevate che la sua scena è stata improvvisata da Tom Holland, che aveva ricevuto come sola indicazione dai Russo “Peter non vuole morire”?
Rendere una scena così straziante improvvisando è un’ulteriore prova delle capacità del cast che i Marvel Studios hanno reclutato negli anni.
Ops, l’articolo si sta facendo lungo … meglio stringere!
Insomma, Infinity War è molto Thanos ma non solo. Funziona la struttura e la regia dei Russo, funziona la sceneggiatura di Stephen McFeely e Christopher Markus e tutti i siparietti comici che non spezzano affatto la trama, da quelli tra Thor e Starlord a quelli di Drax, fino a giungere alla contrapposizione di personalità forti e molto simili di Stark e Strange (non è un caso che in altri universi gli attori si fanno chiamare entrambi Sherlock). E ovviamente, giusto per sottolinearlo, funziona Josh Brolin nei panni di Thanos a rubare la scena a tutti quanti. Voto generale: decisamente un ottimo prodotto, entrerà senza fatica nel cuore di molti fan.
Nel frattempo che aspettiamo Avengers 4 per conoscere uno dei 14 milioni e 605 mila finali di Infinity War, passate sulle nostre pagine ( Cultura Nerd & Metropolitan Magazine Italia ) e fatemi sapere le vostre opinioni, critiche ed emozioni provocate dal film!
“L’hai fatto? Sì. Quanto ti è costato? Tutto.“
Ps: E in quanto a speculazioni varie ed eventuali? Leggete anche quella, interessantissima, dei nostri amici di Cinespression – Il Lato Nerd della Forza“.
QUI, L’IMPERDIBILE ARTICOLO COMPLETO!