103 anni fa nasceva in Svezia Ingmar Bergman. È stato uno dei più grandi registi di tutti i tempi, capace di scavare nelle profondità più nascoste dell’animo umano con le sue opere. I suoi film hanno fatto storia influenzando la cinematografia mondiale e non cessando mai di essere sempre attuali
“In realtà io vivo continuamente nella mia infanzia: giro negli appartamenti nella penombra, passeggio per le vie silenziose di Uppsala, e mi fermo davanti alla Sommarhuset ad ascoltare l’enorme betulla a due tronchi, mi sposto con la velocità a secondi, e abito sempre nel mio sogno: di tanto in tanto, faccio una piccola visita alla realtà”
Così scriveva Ingmar Bergman nella sua famosa autobiografia “Lanterna magica”. Parole che riassumono pienamente quanto la sua poetica cinematografica sia divisa tra conscio ed inconscio. Film cult come “Il settimo sigillo”, “Persona”, “Il posto delle fragole” e “Sussurri e grida” hanno da sempre conquistato e sconvolto il pubblico con il loro messaggi forti trasmessi senza mezze misure. Pellicole che hanno mostrato al mondo le paure più intime dell’uomo.
Ingmar Bergman, amore e morte
La cinematografia di Ingmar Bergman potrebbe apparire istintivamente complessa ma può essere compresa pensando ai due elementi principali contenuti in essa: la morte e l’amore. Come si evince in “Il settimo sigillo”, i personaggi bergmaniani affrontano le paure umane più recondite tra cui la morte. Morire però non fa paura a Bergman e ai suoi personaggi che affrontano la morte in modo prettamente sereno. Come si evince invece in “Il posto delle fragole” e in “Monica e il desiderio”, il vero terrore del grande regista svedese è la povertà emotiva della società. Quello che ha colpito Bergman sin dall’infanzia è la mancanza dell’amore che molti protagonisti delle sue pellicole cercano insistentemente.
Il mito di Bergman oggi
La cinematografia di Bergaman è sempre rimasta, nonostante gli anni trascorsi, attuale. A dimostralo il film “Bergman Island” presentato quest’anno a Cannes da Mia Hansen-Løve. La regista francese ci riporta nelle magiche e misteriose atmosfere dell’isola di Fårö tanto cara a Bergman. I protagonisti del film sono intenti per l’appunto a scrivere una sceneggiatura sulla vita del grande regista svedese.
Stefano Delle Cave