Conte ha avuto dal mercato le risposte che cercava e ora può contare su più soluzioni tra i vari reparti. L’arrivo di Eriksen può segnare una svolta nella stagione dei nerazzurri dal punto di vista tecnico, tattico e caratteriale. L’Inter può cambiare volto e provare a fare quello sprint da scudetto che finora è mancato per colmare il gap con la Juventus capolista. Il danese potrebbe partire titolare già domani sera contro l’Udinese.

Christian Eriksen può essere definito il miglior colpo di questo mercato sia per le cifre a cui è arrivato sia per il livello dell’acquisto. Antonio Conte adesso può contare su quattro centrocampisti titolari da far ruotare negli undici di partenza, avendo garantita sempre qualità in mezzo al campo. L’arrivo del danese è però molto più di un’aggiunta numerica alla rosa nerazzurra, per esperienza e valore specifico; ecco come l’Inter può cambiare con l’ingresso del numero 24 tra gli undici in campo.

Eriksen e il 3-5-2

Nei sette anni al Tottenham Eriksen si è distinto, oltre che sui numeri, anche per la grande versatilità tattica; soprattutto con Pochettino, il danese ha ricoperto più ruoli a centrocampo a seconda delle necessità. La posizione di trequartista è quella in cui riesce a rendere meglio in relazione alle sue qualità: propensione all’assist, ottima visione di gioco e una qualità tecnica invidiabile. L’allenatore argentino ha però spesso scelto di impiegarlo come esterno a sinistra o nei due in mediana del 4-2-3-1, e Eriksen non ha mai sfigurato. Ciò che emergeva era quindi una grande propensione all’adattamento tattico del danese, che è diventato col tempo uno dei migliori d’Europa.

Ora c’è da capire come Conte deciderà di inserirlo nei suoi undici: mantenendo il 3-5-2, Eriksen ricoprirebbe la posizione di mezzala, quella, per intenderci, di Stefano Sensi. L’ex Tottenham sarebbe chiamato dunque non solo a ricoprire un ruolo di enorme responsabilità tattica, venendo chiamato a dettare i tempi di gioco insieme a Brozovic, ma anche di grande quantità. Il modo di giocare dell’Inter, oggetto anche di un diverbio tra Conte e Capello, potrebbe non esaltare le qualità del danese; il possesso palla nella propria metà campo e l’attacco dello spazio in verticale richiedono gamba e velocità. E queste non sembrano essere le caratteristiche migliori di Eriksen che però, ricordiamo, ha sempre dimostrato di potersi adattare.

How to play out from the back, by Inter

⚫️? How to play out from the back, by Antonio Conte's Inter ? #UCL

Gepostet von UEFA Champions League am Dienstag, 8. Oktober 2019
Il massimo esempio della fase di possesso in uscita dell’Inter di Conte

I tifosi nerazzurri non devono però temere che questo problema tattico possa impedire al nuovo numero 24 di esprimersi al meglio; lo stesso Conte ha saputo attuare vere e proprie trasformazioni dei calciatori a disposizione e non sarebbe una sorpresa se questo accadesse ancora. Proprio il momento della verticalizzazione, dell’ultimo passaggio e della conclusione dalla distanza potrebbero avere un aumento qualitativo esponenziale con un centrocampista di questo livello. Non bisogna nemmeno trascurare la grande capacità di Eriksen sui calci piazzati: 14 reti su punizione in carriera, numeri che all’Inter ricordano un olandese col numero 10.

L’alternativa, non sgradita a Conte

Certamente però tutti gli addetti ai lavori non escludono un cambiamento nella disposizione in campo degli undici di Conte, con Eriksen deputato al ruolo di supportare le due punte Lukaku e Lautaro. In questo modo si garantirebbe al danese maggiore libertà in mezzo al campo nelle giocate e nei tempi di gioco, non isolando i due attaccanti. Questo darebbe però compiti ancora più impegnativi e dispendiosi a Barella e Brozovic, che hanno dimostrato di essere, in fase di pressing, fondamentali nell’economia del gioco nerazzurro.

A convincere l’allenatore nerazzurro potrebbero essere i numeri; questi parlano chiaro, e dicono che Eriksen, assieme a De Bruyne e Ozil, è il centrocampista che ha creato più occasioni negli ultimi anni in Premier League. Con un numero di assist sempre elevato, il ruolo di trequartista resta quello che più è adatto all’ex Tottenham. In conclusione, un centrocampista di questo livello non si vedeva a Milano da tanti anni e il pubblico spera di applaudire le sue giocate da campione: probabilmente già domani sera, alla Dacia Arena, contro l’Udinese.

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