I negoziatori del Parlamento Europeo e del Consiglio hanno raggiunto la notte scorsa un accordo per rivedere le norme sulla prevenzione e la lotta alla tratta di esseri umani. L’intesa, spiega l’Aula, amplierà la portata dell’attuale direttiva per includervi il matrimonio forzato, l’adozione illegale, lo “sfruttamento della maternità surrogata” (non la maternità surrogata in quanto tale, ma lo sfruttamento della stessa in un contesto di tratta di esseri umani) e un migliore sostegno alle vittime. Le norme dovrebbero, tra l’altro, fare in modo che le autorità coordinino le loro attività in modo che le vittime della tratta, che necessitano anche di protezione internazionale, ricevano sostegno e protezione adeguati e che il loro diritto di asilo sia rispettato; criminalizzeranno l’utilizzo dei servizi forniti da una vittima di un reato riguardante la tratta di esseri umani, quando l’utente sa che la vittima è sfruttata, per ridurre la domanda che determina lo sfruttamento.  

Verranno introdotte sanzioni per le imprese condannate per tratta, compresa l’esclusione dalle gare d’appalto e dal rimborso di aiuti o sussidi pubblici; le norme faranno sì che i pubblici ministeri possano scegliere di non perseguire le vittime per atti criminali che sono stati costretti a commettere e che ricevano sostegno indipendentemente dal fatto che collaborino o meno alle indagini; garantiranno il sostegno alle vittime utilizzando un approccio attento al genere, alla disabilità e ai minori; garantiranno i diritti delle persone con disabilità e un sostegno adeguato, con la nomina di tutori o rappresentanti, ai minori non accompagnati; consentiranno ai giudici di considerare la diffusione non consensuale di immagini o video a sfondo sessuale come un’aggravante nell’emissione delle sentenze.  Per l’eurodeputa spagnola della Sinistra Eugenia Rodríguez Palop, “come Parlamento avevamo una posizione ambiziosa e il Consiglio si è mostrato aperto al dialogo, con la spinta iniziale della Presidenza spagnola. Abbiamo dovuto cedere tutti, ma il risultato è buono. Abbiamo introdotto, tra l’altro, lo sfruttamento della maternità surrogata, migliorato la prevenzione, rafforzato le indagini e i procedimenti giudiziari, nonché il coordinamento e il monitoraggio, e abbiamo incluso misure per proteggere, assistere e sostenere meglio tutte le vittime. Oggi siamo un po’ più vicini a porre fine a questa forma di barbarie”.