Segnaliamo la presenza di foto satellitari pubblicate sulle principali testate occidentali come New York Times e The Guardian. Le foto riprendono veri e propri stabilimenti in Iran, i quali sembrerebbero predisposti per essere fosse comuni delle vittime di Coronavirus.
Iran, quando i numeri reali non coincidono con quelli ufficiali viene seppellita la verità
Le foto riportate mostrano lunghe fosse scavate verso la fine di Febbraio, proprio nel periodo in cui l’emergenza Coronavirus era già esplosa nel paese mediorientale. Secondo alcuni analisti, si possono scorgere i cumuli di calce, utili a prevenire i cattivi odori legati alla decomposizione dei cadaveri.
Inoltre, la presenza di cumuli totalmente differenti gli uni dagli altri fa pensare a delle operazioni eseguite in tutta velocità (gli stessi cumuli non sono presenti alla fine del mese di Gennaio) per soddisfare l’esponenziale esigenza di spazio per accumulare le salme delle vittime.
Le notizie riportate non sono ufficiali, tantomeno confermate neanche in via diretta dagli esponenti iraniani. Tuttavia, proprio perchè le immagini satellitari parlano chiaro e le fonti di intelligence confermano quanto appena detto, parrebbe proprio che l’Iran, oltre a seppellire i dati ufficiali sul numero di contagi, stia seppellendo gli stessi corpi di tutte quelle persone che hanno come unica colpa quella di non avere nè un sistema sanitario in grado di tutelare le fasce più povere della popolazione, nè una libertà di informazione tale da indurre i cittadini a denunciare i fatti.
Così, il Coronavirus fa emergere situazioni fino ad ora sconosciute. Alcuni governi cercano di arginarle e quando ciò non è possibile cercano di nasconderle.
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