Almeno 13 agenti di polizia sono stati uccisi la scorsa notte in Iraq in un attacco dell’Isis, secondo quanto reso noto da fonti mediche e di sicurezza. L’attacco è stato compiuto contro un posto di blocco vicino a Kirkuk, nel nord del Paese.
Nonostante le autorità irachene abbiano dichiarato la vittoria contro lo Stato islamico nel dicembre del 2017, cellule dell’Isis rimangono attive nel Paese, specie in questa regione.
Dopo la presa del potere in Afghanistan da parte dei talebani il terrorismo islamico rialza pericolosamente la testa. E’ dei giorni scorsi l’attacco kamikaze nei pressi dell’aeroporto di Kabul, sono di oggi le notizie drammatiche che arrivano da Iraq e Pakistan: un’altra scia di sangue e di morti in un’area sempre più instabile. E, almeno in Iraq, la mano è quella dell’Isis.
Kamikaze in Pakistan
Il bilancio provvisorio parla di 4 morti (e una ventina di feriti) in seguito ad un attacco suicida al confine tra Pakistan e Afghanistan. Le vittime sono tre membri delle forze di sicurezza pachistane. L’attentato è stato rivendicato dai talebani pachistani del Ttp, non lontano dal confine afghano a un posto di blocco a Quetta, nel Beluchistan, nell’ovest del Pakistan. Lo fa sapere la polizia pachistana. Da parte sua Tehrik-e-Taliban Pakistan (Ttp) ha dichiarato: “Un nostro combattente con indosso un corpetto esplosivo ha colpito un posto di blocco della polizia di frontiera a bordo di un veicolo riempito di esplosivo. Oltre 25 agenti sono stati uccisi», ha aggiunto, anche se quest’ultima informazione non è confermata.