La combattente italiana (“foreign fighter”) 26enne accusata di avere combattuto il jihad in Siria ha il nome di Lara Bombonati.
La combattente è stata arrestata su richiesta della procura distrettuale di Torino. Da tempo era monitorata. Sposata con Francesco Cascio, un foreign fighter italiano come lei, morto durante un’irruzione in un campo di addestramento. Si era convertita all’Islam quando aveva conosciuto il marito. Aveva preso il nome islamico di Khadija, come la seconda moglie di Maometto.
A convincere gli investigatori del fermo è stata la certezza che la donna stesse programmando un nuovo viaggio in Siria dopo quello fallito sei mesi fa. Il materiale che le è stato sequestrato dovrà essere passato al setaccio.
Secondo gli investigatori, la giovane combattente faceva da staffetta tra la Siria e la Turchia per conto delle milizie jihadiste per consegnare o acquisire documenti contraffatti.
Ancora residente nel paese, la giovane non si vedeva da anni. La notizia del suo arresto ha destato molto scalpore. “La ricordo girare con il velo – dice il primo cittadino – Siamo una piccola comunità. Era strano vedere una nostra concittadina vestita come una musulmana“.
“Ho visto Lara una settimana fa, in paese, tutta vestita di scuro. Quella trasformazione radicale aveva colpito tutti“. Un vicino di casa della nonna di Lara ricorda così le sue ultime visite.
Lara Bombonati con e senza il velo islamico (Fonte: www.ilsecoloxix.it)Al momento dell’arresto la combattente ha solo precisato di essere musulmana. Ma in attesa della convalida del fermo non è stata ancora interrogata. Dalla sua testimonianza potrebbero arrivare notizie importanti anche sulla sorte del marito.
Ora è reclusa nel carcere di Torino con l’accusa di terrorismo internazionale. Se l’accusa fosse confermata, sarebbe la seconda foreign fighter ad essere condannata in Italia. La prima combattente fu Maria Giulia Sergio.
Patrizia Cicconi