Arrivano nuove minacce dall’Isis e sono dirette a Spagna e Italia. Il Site da notizia di un incitamento, via Telegram, ad attaccare il nostro paese. L’Isis torna a rivolgersi anche alla Spagna: in un video, il primo in spagnolo, due terroristi dicono:”non vi lasceremo in pace, mai!”.

L’immagine postata dal Site sulle minacce Isis all’Italia dopo l’attentato a Barcellona credits: Ansa.it

I lupi solitari incitati dall’Isis a combattere in Italia

La minaccia dell’Isis all’Italia si muove attraverso Telegram, più precisamente attraverso un canale della piattaforma, vicino allo Stato islamico. È lì che vengono incitati i “lupi solitari” della jihad ad attaccare il nostro paese, usando come arma anche i veicoli. A riferirlo è il Site, il sito Usa di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, diretto da Rita Katz. Lo stesso sito che ha dato la notizia che proprio il Bel Paese sarebbe il prossimo obiettivo dei terroristi islamici. “Devi combatterli (O Muwahhid)”, si legge in italiano in un’immagine che mostra un uomo che nasconde un coltello dietro la schiena, sullo sfondo di una città.

Tra gli obiettivi dichiarati ci sarebbero anche il Papa e il Vaticano. In un video pubblicato nei giorni scorsi da Al-Hayat Media Center, uno dei network ufficiali dell’Isis, e girato a Marawi nelle Filippine, diversi jihadisti devastano statue di Cristo e strappano un poster con il volto di Bergoglio.

Le città italiane hanno già messo in moto la macchina della sicurezza, prime fra tutte Roma, Milano e Firenze. E già in alcune di queste città abbiamo visto tornare personale dell’esercito a piantonare piazze, strade e stazioni metro. Ma speriamo sempre che tutto questo sua solo una misura di sicurezza e che il loro intervento in realtà non si renda necessario.

Ancora minacce Isis per Barcellona: “non vi lasceremo in pace, mai!”

E poi c’è la Spagna, che torna ad essere oggetto delle attenzioni dell’Isis, a una settimana dalla strage della Rambla e dell’esplosione dell’appartamento di Cambrils. C’è un nuovo video, il primo in lingua spagnola, in cui si afferma che “con il permesso di Allah, Al Andalus tornerà ad essere quello che fu, terra di califfato”. Nel filmato ci sono due terroristi che minacciano i “cristiani spagnoli” per vendicare “il sangue dei musulmani versato dall’inquisizione spagnola”. E promettono di non lasciarli mai in pace. 

Il video di Ansa.it  che ritrae i due terroristi dell’Isis che minacciano ora la Spagna, in questa immagine ripresi a New York

Secondo la Vanguardia, i due sarebbero stati identificati come “Al Qurtubi” e “Qbusalman Al Andalus”. L’immagine mostrata in alto e diffusa dai media è quella dei due terroristi ripresi in un vecchi video, a New York. Il breve filmato, invece, mostra anche immagini della strage della Rambla e della successiva manifestazione di ripulsa su Plaza Catalunya con re Felipe VI, il premier Mariano Rajoy e il presidente catalano Carles Puigdemont. Il video si conclude sull’immagine di Younes Abouyaaqoub, il killer della Rambla in fuga ucciso lunedì dalla polizia catalana.

Anche in Spagna, le principali città e molte località turistiche, hanno blindato negli ultimi giorni le zone con maggiore affluenza di folla. Madrid si è mossa per prima, il giorno successivo, disponendo fioriere in cemento armato e altri ostacoli attorno a Puerta del Sol e a Calle Preciados, sempre affollate di cittadini e turisti. Barcellona ha iniziato solo ieri a porre “ostacoli mobili” attorno ai luoghi più frequentati, e barriere di protezione che impediscono l’accesso ai veicoli. Il sindaco Ada Colau è stata molto criticata anche per l’assenza di protezioni sulla Rambla. 

Barcellona: il punto sulle indagini per l’attentato alla Rambla

Continuano intanto polemiche e critiche intorno all’operato della polizia catalana. Durante il primo sopralluogo nella casa di Alcanar, andata distrutta nell’esplosione il 16 agosto scorso, il l gip Sonia Nuez Rivera vedendo le decine di bombole, avvertì gli agenti catalani che “potevano servire per un attentato”. I Mossos d’Esuadra, invece, reagirono con un “Non esageri dottoressa”, perché pensavano a una fuga di gas. Questo quanto riferisce l’Abc.

La polizia catalana, intanto, ha formalmente identificato il secondo terrorista islamico morto nell’esplosione del covo di Alcanar, confermando che si tratta di Yusef Aalla. Nell’esplosione è stato ucciso anche il capo della cellula, l’imam di Ripoll Abdelbaqui Es Satty, ed è stato ferito Mohamed Houli Chemlal, che ora collabora con gli inquirenti. Rimangono in carcere Mohamed Houli Chemlal, ferito nell’esplosione che ha distrutto il covo di Alcanar la notte del 16 agosto, e Driss Oubakir, fratello di Moussa, uno dei terroristi abbattuti a Cambrils.

Federica Macchia