Gli attacchi aerei israeliani nel Libano meridionale e nella capitale Beirut hanno ucciso 27 persone ieri, secondo quanto riferito dalle autorità locali.

A Nabatiyeh, nel sud del Libano, Israele ha compiuto numerosi bombardamenti che hanno colpito la città e le aree circostanti, secondo il ministero della Sanità libanese, che ha dichiarato che 16 persone sono state uccise e 52 ferite. Fra le vittime di Israele c’è anche Il sindaco della città, Ahmad Kahil, secondo quanto riporta il governatore provinciale Huwaida Turk.

Il primo ministro ad interim del Libano, Najib Mikati, ha accusato Tel Aviv di aver “intenzionalmente preso di mira” una riunione del consiglio comunale per discutere gli sforzi di soccorso a Nabatiyeh. L’esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira i centri di comando di Hezbollah e le strutture per le armi che erano state inserite in aree civili.

Nella serata di mercoledì 16 ottobre, Hezbollah ha invece annunciato di aver colpito e distrutto un carro armato israeliano sito nelle vicinanze del confine meridionale del Libano, a seguito di un combattimento ravvicinato tra i due schieramenti.

La missione di pace delle Nazioni Unite ha fatto sapere che le truppe israeliane hanno sparato contro la loro torre di guardia nel sud del Libano. La notizia giunge mentre crescono le critiche internazionali contro Israele per aver preso di mira le forze di pace negli ultimi giorni.

“Ancora una volta abbiamo assistito a un fuoco diretto e apparentemente deliberato su una postazione dell’Unifil”, ha dichiarato mercoledì la missione di pace in un comunicato.

“Questa mattina, le forze di pace, in una posizione vicino a Kfar Kila, hanno osservato un carro armato Merkava dell’Idf che sparava contro la loro torre di guardia. Due telecamere sono state distrutte e la torre è stata danneggiata”, ha dichiarato l’Unifil.