C’è anche l’Italia tra i Paesi che hanno bloccato i fondi all’Unrwa. Ad anunciarlo in un post su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Il Governo italiano ha sospeso finanziamenti Unrwa dopo l’atroce attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Paesi Alleati hanno recentemente preso stessa decisione. Siamo impegnati nell’assistenza umanitaria alla popolazione palestinese, tutelando la sicurezza di Israele”, ha scritto.

La tempesta che si è abbattuta sull’, agenzia Onu per i profughi palestinesi – che ha licenziato 12 suoi dipendenti nella Striscia per un sospetto coinvolgimento nel massacro del 7 ottobre – si sta allargando sempre di più. Dopo gli Usa, anche altri Paesi – oltre all’Italia anche Canada, Gran Bretagna, Finlandia, Australia e Olanda – hanno deciso di congelare i propri finanziamenti all’Unrwa. Dal canto suo Israele cercherà di impedire all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi di operare a Gaza dopo la guerra, ha dichiarato sabato il ministro degli Esteri Israel Katz. “Da anni lanciamo l’allarme: l’Unrwa perpetua la questione dei rifugiati, ostacola la pace, funge da braccio civile di Hamas a Gaza”, è l’accusa lanciata su X da Katz, all’annuncio del Dipartimento di Stato Usa che, con “estrema preoccupazione per le accuse, ha annunciato la “sospensione temporanea nell’erogazione di ulteriori fondi”. “L’Unrwa deve pagare per le sue azioni – si legge nel post di Katz – L’Unrwa non è la soluzione, molti dei suoi dipendenti sono affiliati di Hamas con ideologie sanguinarie, contribuiscono ad attività terroristiche e preservano la sua autorità”. “Sotto la mia guida – ha aggiunto – il ministero degli Esteri israeliano vuole promuovere una politica che garantisca che l’Unrwa non farà parte del ‘day after'”. “Lavoreremo per avere sostegno bipartisan a questa politica negli Usa, nell’Ue e in altri Paesi – ha aggiunto – per fermare le attività dell’Unrwa a Gaza”. “Il legame fra l’Unwra e Hamas è innegabile”, quando si ricostruirà Gaza bisognerà sostituirla con altre agenzie “dedicate ad una vera pace e lo sviluppo”, ha affermato ancora Katz. “Lo ripetiamo da anni, l’Unwra perpetua la questione dei rifugiati, ostacola la pace e serve da braccio civile di Hamas”, aveva scritto Katz in un tweet precedente.  Il capo dell’Unwra, Philippe Lazzarini, ha definito “scioccante” la sospensione dei fondi all’agenzia per i profughi palestinesi, decisa da diversi paesi, fra cui Stati Uniti e Italia, e ha invitato a riconsiderare il provvedimento che mette in pericolo “l’aiuto umanitario in corso” a Gaza. “E’ scioccante vedere la sospensione di fondi all’agenzia come reazione alle accuse contro una piccola parte dello staff, specialmente dopo che l’Unwra ha cessato i loro contratti e chiesto una indagine trasparente e indipendente”, ha detto Lazzarini, citato dai media israeliani.

“L’Unwra è la prima agenzia umanitaria a Gaza, due milioni di persone ne dipendono per la sopravvivenza.. sarebbe irresponsabile sanzionare un’agenzia e l’intera comunità per le accuse contro alcuni individui”, ha aggiunto Lazzarini. La sospensione dei fondi è stata decisa da diversi paesi dopo che sono emerse prove della partecipazione di una dozzina di dipendenti dell’Unwra al massacro del 7 ottobre. Hamas ha accusato Israele di compiere “minacce” contro l’Unrwa, dopo l’apertura di un’inchiesta interna sulla accuse dello Stato ebraico a proposito di un sospetto coinvolgimento di diversi membri dello staff dell’organizzazione negli attacchi del 7 ottobre. “Chiediamo all’Onu e alle organizzazioni internazionali di non cedere alle minacce e ai ricatti” di Israele, ha riferito Hamas in un post su Telegram, secondo quanto riportano i media israeliani. La decisione di alcuni Paesi di sospendere i finanziamenti all’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi, comporta “grandi rischi politici e di soccorso”, ha dichiarato il segretario generale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), Hussein al-Sheikh. “Chiediamo ai Paesi che hanno annunciato la cessazione del loro sostegno all’Unrwa di revocare immediatamente la loro decisione”, ha affermato, aggiungendo che ciò “comporta grandi rischi di soccorso politico e umanitario in questo momento particolare”. “Abbiamo bisogno del massimo sostegno per questa organizzazione internazionale e di non interromperne il sostegno”, ha chiosato al-Sheikh.