Israele ha lanciato nuovi attacchi aerei contro Rafah 

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Di Redazione Metropolitan

Israele ha lanciato nuovi attacchi aerei contro Rafah nel sud della Striscia di Gaza nella notte tra mercoledì e giovedì: lo riferisce un giornalista dell’Afp, nel momento in cui iniziano complicati colloqui al Cairo per cercare di stabilire una tregua sul territorio palestinese. Mentre secondo le Nazioni Unite 2,2 milioni di persone, la stragrande maggioranza della popolazione, sono minacciate di carestia a Gaza, le organizzazioni umanitarie denunciano attacchi contro le loro installazioni. Durante la notte l’aviazione israeliana ha effettuato una decina di attacchi. Rafah è “l’ultimo bastione” di Hamas agli occhi del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu deciso, nonostante le proteste internazionali, a lanciare lì un’offensiva di terra per sconfiggere il movimento islamico palestinese e liberare gli ostaggi detenuti a Gaza.

Quasi 1,5 milioni di persone, secondo l’Onu, sono ammassate in questa città situata al confine chiuso con l’Egitto. “Stiamo aspettando la morte, giorno dopo giorno”, ha detto un residente di Rafah, Wissam Lafi. “Ringraziamo Dio che la giornata è finita e che siamo ancora vivi. Stiamo solo aspettando la morte”.

L’offensiva di terra potrebbe partire entro breve. “Se gli ostaggi non saranno rilasciati, opereremo anche durante il Ramadan -ha fatto sapere Benny Gantz- l’importanza di liberare Rafah risiede nella capacità di colpire le forze di Hamas che operano lì”.

Dunque le armi non si fermeranno neanche l’11 marzo quando inizierà il mese sacro per l’Islam. Una minaccia che rischia di inasprire ancora di piu i toni e indebolire l’azione diplomatica che intanto prosegue incessante.

Le speranze di una tregua restano legate al rilascio degli ostaggi.

Due giorni fa il consiglio di sicurezza dell’Onu ha visto bocciata per la terza volta una mozione per il cessate il fuoco. Ieri l’inviato di Joe Biden per il Medio Oriente  Brett Mcgurk dopo l’Egitto ha fatto tappa in Israele dove e’ stato ricevuto da Netanyahu e Gallant.

E proprio nella capitale egiziana,  dove nelle prossime ore e’ attesa la delegazione israeliana, proseguono i colloqui tra egiziani ed Hamas.