Israele: altri ostaggi in cambio della tregua, il ruolo del Qatar

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Di Maria Paola Pizzonia

Israele, tornano a casa altri ostaggi e si cerca di arrivare all’estensione della tregua. Dopo gli ultimi aggiornamenti (qui) del 23 Novembre, ecco le novità. Oggi 27 Novembre sarebbe dovuto essere l’ultimo giorno di tregua, ma potrebbe anche non essere così. Joe Biden dichiara di essere speranzoso per una possibile estensione dell’accordo. Stando a quanto scrive Presse (agenzia di stampa francese) i capi di Hamas avrebbero proposto di allungare il cessate il fuoco per altri 2-4 giorni.

Gli stessi dicono di «poter garantire la consegna di 20-40» prigionieri.

Israele scambia gli ostaggi per una tregua? Il ruolo del Qatar

Il Qatar, principale mediatore, dichiara al quotidiano Financial Times che i fondamentalisti

«devono essere in grado di recuperare una quarantina tra donne e bambini in mano ad altri gruppi».

Il presidente americano racconta di quanto sia felice per la liberazione di Avigail Idan: «Vorrei essere lì per abbracciarla».

Avigail e i due fratellini hanno nazionalità statunitense sono rimasti orfani il 7 ottobre. Biden riconosce che in violazione all’accordo la Croce Rossa Internazionale non ha ancora potuto visitare gli ostaggi rimasti (almeno 200) e ricorda il coraggio proprio di Avigail.

Netanyahu pronto a tutto

 Intanto le parole del leader Benyamin Netanyahu:

”Noi andiamo fino in fondo, fino alla vittoria”

lo ha affermato oggi il premier durante un sopralluogo fra le forze armate dislocate nel nord della striscia di Gaza.

“Niente ci fermerà. Siamo convinti di avere la forza, la potenza, la volontà e la determinazione per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, e così faremo. Gli obiettivi sono la distruzione di Hamas, il recupero di tutti i rapiti e la garanzia che Gaza non possa più rappresentare una minaccia per Israele”.

Hamas ha rilasciato un comunicato in cui ammette che Israele ha ucciso circa dieci giorni fa diversi leader dell’organizzazione terroristica, tra cui il comandante della divisione regionale dell’organizzazione nel nord della Striscia Ahmed Randour, e il capo della divisione dei lanci di missili Ayman Siam. Lo riporta Ynet. 

La Striscia di Gaza dovrebbe essere posta sotto il controllo e la sovranità dell’Autorità Palestinese, ha detto il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen, sottolineando che non esiste alcuna soluzione militare per Gaza oltre al suo ritorno all’Anp.

“Gaza è una parte inseparabile dello Stato palestinese”

ha detto, come riporta il Jerusalem Post. Abu Mazen ha sottolineato che solo una soluzione politica, che comprenda la creazione di uno Stato palestinese, può portare pace e sicurezza.

“È impossibile appoggiare i piani dell’occupazione israeliana di separare Gaza dalla Cisgiordania e Gerusalemme”

ha detto.

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine