Sono significativi risultati di Istanbul per i negoziati tra Ucraina e Russia. Si è conclusa oggi, dopo tre ore, la prima giornata del quarto round di questi accordi che si sono tenuti al palazzo Dolmabahce.
Sono giorni difficili questi. Giorni di un conflitto che ormai da un mese pesa sul mondo occidentale e spaventa la nostra Europa. A Palazzo Dolmabahce, in Turchia, si stnno svolgendo i negoziati tra le due nazioni in conflitto. Nella capitale Istanbul vediamo Erdogan a gestire gli accordi.
Cosa sta succedendo ad Istanbul tra Russia e Ucraina
In breve sappiamo che la Russia promesso di
«ridurre significativamente l’attività militare verso Kiev e Chernihiv per aumentare la fiducia reciproca e arrivare a nuovi negoziati per firmare un accordo di pace»
D’altro canto l’Ucraina ha proposto la neutralità. Finalmente, si comincia a parlare di un possibile incontro tra Putin e Zelensky. Da quando questa guerra è stata scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina, questa sarebbe la prima volta in cui i colloqui sembrano aver portato a passi avanti significativi.
Nel dettaglio dei negoziati: le proposte Ucraine
L’Ucraina sostiene di aver proposto a Mosca una formula in base alla quale la nazione non potrebbe entrare in alleanze militari internazionali (come la Nato) o ospitare basi militari straniere. Si tratterebbe di una condizione vantaggiosa per la controparte, che si apre a nuovi spiragli.
Tuttavia servirebbero garanzie alla nazione invasa. Infatti, secondo la proposta, la sua sicurezza sarebbe garantita da un sistema simile a quello dell’«articolo 5» della Nato.
Questo articolo definisce che tutti gli Stati Nato promettono di difendere un Paese dell’Alleanza quando questo viene attaccato. A questo punto l’Ucraina garantirebbe anche di non ospitare testate nucleari, e di partecipare a esercitazioni militari solo con il consenso dei Paesi garanti.
Inoltre, secondo quanto riferito dal negoziatore russo Vladimir Medinsky, Kiev avrebbe chiesto a Mosca di non opporsi a un’eventuale ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.
La questione della Crimea
La proposta ucraina prevede anche un periodo di consultazioni di 15 anni sullo status della Crimea. Questo siccome, ricordiamo, la Crimea sarebbe a tutti gli effetti territorio ucraino, ora annesso dalla Russia.
Non sono stati comunicati eventuali passi avanti sulla situazione nelle autoproclamate repubbliche russofone di Donetsk e Lugansk, nel Donbass. Sappiamo soltanto che l’unico riferimento è arrivato dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca. Maria Zakharova (secondo l’agenzia russa Interfax) avrebbe sostenuto che nell’agenda dei negoziati c’è «il riconoscimento delle attuali realtà territoriali» dell’Ucraina — un implicito riferimento anche al Donbass.
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Articolo di Maria Paola Pizzonia