“Notti magiche inseguendo un gol sotto il cielo di un’estate italiana”. Quante volte ci è capitato di ascoltare questo brano e tornare indietro (oggi) di trent’anni, quando Gianna Nannini ed Edoardo Bennato lo hanno intonato dinanzi ad un San Siro pieno di spettatori, dando la voce, l’8 giugno 1990, alla quattordicesima edizione del campionato mondiale di calcio, il secondo svoltosi in Italia sotto al nome di Italia ’90.
“Ciao”, il volto di Italia ’90
Ogni mondiale deve avere un’icona che lo rappresenti e che sia in grado di far rivivere i ricordi che lo contraddistinguono a chi la guarda. Luca Cordero di Montezemolo, direttore durante quegli anni del COL (Comitato Organizzativo Locale), scelse l’astratta idea di Boscardin per rappresentare il Made in Italy ai “Mondiali”. Una stilizzazione di un calciatore durante un palleggio, il cui corpo è formato da elementi cubici che richiamano i colori della nostra bandiera, con un pallone al posto della testa.
Inoltre, Boscardin fu in grado di realizzare il corpo della mascotte mediante le lettere che compongono la parola “Italia”, che prendevano vita attraverso la scomposizione dell’opera. Curiosa è anche la storia che ha denominato questa creazione: infatti, il nome “Ciao” è quello che, tra i cinque (Amico, Beniamino, Bimbo, Ciao, Dribbly),ha primeggiato nella votazione democratica che il COL propose ai giocatori del Totocalcio di quegli anni.
Mondiali 1990: riviviamo il nostro percorso
La fase a gironi di quel Mondiale è il riassunto perfetto della nostra filosofia calcistica. Difesa solida, rimasta imbattuta per tutte e tre le gare, e attacco concreto, che con soli quattro gol ci portò in testa alla classifica dinanzi a Cecoslovacchia, Austria e USA. Battemmo, grazie alle reti di Schillaci e Serena, 2-0 l’Uruguay agli ottavi e, grazie sempre a Totò Schillaci, 1-0 l’EIRE ai quarti.
Purtroppo il fortino difensivo, creato da Baresi e compagni, fu perforato in semifinale da Caniggia e la nostra Nazionale si arrese soltanto ai rigori all’Argentina di Maradona, dopo un combattutissimo 1-1 maturato durante i tempi regolamentari. Italia che si posizionò terza nella competizione, battendo, nella finale che decreterà terzo e quarto posto, l’Inghilterra, al San Nicola di Bari. La quattordicesima Coppa del Mondo fu vinta dalla Germania che battè di misura, grazie ad una rete di Brehme, quell’Argentina che ci tolse la gioia di alzare la coppa in casa.
Italia 90: un ricordo indelebile
Nonostante la gioia strozzata dal rigore di Maradona, il Mondiale tenutosi nella nostra Italia nel 1990 è un ricordo che si presenta ancora forte e fiero alle nostre menti. I fattori di questo meraviglioso ricordo sono tantissimi: dalla mascotte Ciao, al coraggio dimostrato dagli azzurri davanti il pubblico amico ma, soprattutto, dall’ammodernamento delle strutture. Emozioni che mai nessuno potrà dimenticare. Sensazioni che resteranno impresse nella mente di tutti gli italiani che hanno vissuto quelle “Notti magiche” di Italia ’90.
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