In Italia 80.539 casi e 8.165 morti, salgono i contagi

I dati aggiornati alle 18 di oggi 26 Marzo parlano di una crescita della curva dei contagi, con un focus particolare sulla Lombardia.

I positivi sono 80.539, i morti 712

Dal primo giorno in cui il rito della conta dei morti, dei guariti e dei contagi è iniziato, i numeri continuano a salire senza sosta. Il dato preoccupante, che tutti si augurano sia soltanto frutto di alcuni casi isolati e non di una tendenza vera e propria, parla di una crescita in altezza della curva rispetto ai giorni precedenti in cui si era registrata una frenata.

La situazione merita a questo punto dei distinguo, perchè ci sono regioni in cui i contagi aumentano e regioni in cui, fortunatamente, diminuiscono. Nel complesso rispetto a ieri si registrano +6.153 persone contagiate e 712 decessi. In Italia sono oggi 62.013 i cittadini attualmente positivi al virus. I guariti sono in tutto 10.361.

Un discorso a parte merita il caso delle regioni. Perché come già detto, se in alcune la conta diminuisce, in altre subisce nuove ondate. Nuove ondate che si abbattono sulla regione più colpita del Paese, la Lombardia. Da quattro giorni la curva segnava una regressione e ha oggi subito una nuova e drammatica impennata. Riportiamo di seguito le parole del Governatore Attilio Fontana in merito, intervenuto oggi sulla questione a Lombardianotizie.online:

“Purtroppo oggi siamo sui 2500. I numeri non sono belli e il numero dei contagiati è aumentato un po’ troppo rispetto alla linea dei giorni scorsi. Speravamo che non si dovesse verificare alcun aumento di questo tipo. Ora dovremo valutare e capire se si è trattato di un fatto eccezionale determinato da qualche episodio particolare o se il trend in aumento ricomincia, nel qual caso sarebbe abbastanza imbarazzante.”

Se la situazione lombarda è drammatica, ci sono regioni in cui il picco continua a scendere, come il caso del Lazio, che in tutto ha registrato 196 contagi nella giornata odierna. L’intera provincia di Roma si “limita” a 1.567 casi dall’inizio dell’epidemia.

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