Italia….Devi vincere!!!

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Di Redazione Metropolitan

La Nazionale di Roberto Mancini è reduce da una buona prova contro l’Ucraina, ma non è bastato agli azzurri per tornare alla vittoria. Contro la Polonia non ci sono scuse:Bisogna vincere!!

Se sei una Nazionale ricca di gloria e trofei come l’Italia, non puoi certo accontentarti di 20 minuti di alto  livello contro una modestissima Ucraina(29esima nel ranking FIFA) per poter affermare di essere uscita da una crisi. I numeri e i dati statistici, purtroppo sempre schietti nella rappresentazioni della verità, condannano la nostra Nazionale. Sono ben 8 le partite consecutive in cui l’Italia prende gol. L’ultima partita nella quale gli azzurri hanno mantenuto la rete inviolata è, paradossalmente, lo 0-0 contro la Svezia(che tutti ricorderete) nella grigia sera di San Siro del 13 novembre di ormai quasi un anno fa, l’Italia calcistica conosceva una delle pagine più brutte della sua storia, venendo esclusa dal Mondiale. Sfortunatamente i numeri nefasti non finiscono qui, la Nazionale non vince in casa da 5 partite (non accadeva dal 1925… sono passati un po di anni), per risalire all’ultimo successo bisogna andare ancora più indietro nel tempo: 5 settembre del 2017, la sventurata Italia di Ventura (prossimo allenatore del Chievo) vinceva contro Israele al Mapei Stadium, una delle ultime gioie di una squadra condannata, poi, ad un’ eliminazione bruciante. 

(PHOTO CREDITS: il BiancoNero) Bernardeschi in gol contro l’Ucraina

Cosa non va: Le Convocazioni, Mancini sta sperimentando molto, senza avere una precisa idea di quelli che sono i giocatori  da cui ripartire. Balotelli sembrava essere l’uomo chiave per il rilancio definitivo della Nazionale, il c.t azzurro, che lo ha allenato ai tempi di Inter e Manchester city, ha speso parole importanti per l’attaccante, mettendolo al centro del progetto sin dalle prima convocazioni (ritorno al gol nell’ultima vittoria contro l’Arabia Saudita). Tuttavia il centravanti del Nizza è fuori forma(reduce da un infortunio) e addirittura ai margini del progetto del suo allenatore di club Patrick Vieira ( con cui il feeling non è mai nato), ed è dunque stato escluso dalle ultime convocazioni. Il “gallo” Belotti non se la passa certamente meglio (anche lui escluso), da sempre destinato a diventare uno degli attaccanti italiani più forti, il suo talento non sembra voler sbocciare definitivamente e anche lui con il suo club non sta convincendo (1 solo gol in 8 partite giocate). Il disordine sembra essere massimo e Mancini ha addirittura deciso di rilanciare Sebastian Giovinco, che mancava dal giro delle convocazioni addirittura  dal 2015, l’ ex Juventus sembrava essere finito in un definitivo esilio in Canada e invece è stato riproposto dal c.t. Dopo aver lanciato  Pellegri nell’ultima tornata di convocazioni, questa volta Mancini ha puntato su Cutrone, reduce da una doppietta straordinaria in Europa league. Riproposti in difesa, infine, D’Ambrosio e Acerbi ma la sorpresa più grande è Gianluca Caprari, che sta provando a maturare definitivamente a Genova con la Sampdoria, preferito rispetto a giocatori più pronti e maturi come Politano ed El Shaarawy. Insomma dal punto di vista dei giocatori, il caos a Coverciano regna sovrano.

(PHOTO CREDITS:CalcioMercato.com) Belotti, Balotelli e Immobile, i primi due esclusi da Mancini.

Punti interrogativi I risultati non arrivano e i dubbi sul calcio italiano sorgono continuamente, la Nazionale sembra essere divenuta una squadra mediocre e i vari Totti, Pirlo e Cannavaro non sembrano esserci più nel nostro calcio. Gli ultimi fari rimasti  del mondiale vinto nel 2006 ( Buffon e De Rossi), la cui presenza in campo destava un dolce ricordo nei tifosi italiani, sono stati accantonati definitivamente e i quesiti sulla qualità, il talento e la serietà del nostro calcio sorgono sempre più numerosi. Verratti, additato da tutti come il giocatore che avrebbe rilanciato la Nazionale,  grazie alla sua grande esperienza europea, tra infortuni fisici e scarsa personalità, non sembra volersi prendere sulle spalle la squadra azzurra. Mentre giocatori affermati e di sicuro valore nei loro club come Insigne e Immobile faticano a trovare la migliore collocazione negli scacchieri tattici dei vari mister azzurri che si susseguono. Infine i giovani, troppo spesso, finiscono per essere portati dalle stelle alle stalle e non hanno tempo per maturare e provare a dare prova del loro valore (vedi Donnarumma). Insomma in un contesto così scadente si è addirittura manifestata l’idea di naturalizzare Allan, grande centrocampista nel Napoli e ignorato dalla nazionale brasiliana. Un’ idea sicuramente interessante ma simbolo del punto basso raggiunto dagli azzurri in questo momento.

Spettro retrocessione 1 punto in 2 partite è sicuramente un misero bottino per poter avere sogni di gloria nella nuova Nations league. Risultati talmente miseri da avvicinare l’Italia ad un’  umiliante retrocessione nella Lega B della competizione. Un declassamento, che non aiuterebbe di certo una squadra in cerca di riscatto dopo un mancato Mondiale, nonostante non comprometterebbe la partecipazione al prossimo Europeo del 2020. Con la Polonia(che ieri ha perso,come noi, contro il Portogallo) sarà dunque fondamentale vincere per provare a rimanere nella Lega A e dimostrare di poter restare tra le Nazionali che contano.

Cosa va: Talento e maggiore esperienza europea I giovani da cui ripartire ci sono e Mancini sta provando a valorizzarli con risultati più o meno buoni. Contro l’Ucraina, il tecnico di Jesi ha proposto un attacco leggero, provando a valorizzare il talento dei suoi migliori uomini: Bernardeschi, autore del gol, che sta maturando velocemente al fianco di Ronaldo alla Juve,Insigne,il quale sta vivendo una stagione ad altissimi livelli nel Napoli di Ancelotti sia in Italia che in Europa (gol decisivo al Liverpool) ed infine Chiesa, corteggiato da tutta Europa in estate ma rimasto a Firenze per esplodere definitivamente. A centrocampo i livelli rimangono abbastanza alti: Jorginho crescerà ulteriormente con il maestro Sarri in Premier league, Barella è un giovane davvero promettente e destinato ad una grande squadra mentre Cristante e Pellegrini avranno modo di accumulare ulteriore esperienza in Champions league con la Roma. In difesa, invece, oltre alle certezze juventine Bonucci e Chiellini, il contesto sembra essere più mediocre ed incerto, ma potenzialmente i giocatori ci sono: Caldara può consacrasi al Milan, Rugani deve solo trovare più spazio e Romagnoli, con la fascia del Milan al braccio può avere le giuste responsabilità per maturare. Tra i pali, infine, Donnarumma sembra aver preso l’eredità lasciata da Buffon. Senza contare i giovanissimi Cutrone, KeanPellegri, Luca Pellegrini e Zaniolo che potrebbero costituire la spina dorsale della Nazionale del futuro.

(PHOTO CREDITS: Napolicalciolive.com) Insigne, il migliore marcatore italiano della Serie A

Tempo: Due anni sono tanti e l’accesso agli Europei(la cui formula nuova permette la partecipazione di più squadre) è più semplice rispetto alle insidiose qualificazioni mondiali. Mancini ha tutto il tempo (non troppo) per provare a costruire una buona squadra per il prossimo Europeo, come fece Conte a Euro 2016. Insomma la fiducia rimane, ma a partire dalla prossima gara contro la Polonia bisogna tornare a fare quello che la Nazionale, troppo spesso, non sa più fare negli ultimi anni: vincere.

Francesco Mancini