E’ prevista per sabato sera, allo stadio Olimpico di Roma, la sfida tra la Nazionale Azzurra di Mancini, che per l’occasione vestirà di verde, e la Grecia. Ma che compagine è quella ellenica?
La Grecia sarà il prossimo avversario della Nazionale italiana. Conosciamo meglio i rivali degli Azzurri.
CHE CRISI!
Era il Luglio del 2004 quando Angelos Charisteas siglava lo storico gol vittoria nella finalissima contro il Portogallo padrone di casa. La Grecia, allenata dal tedesco di ferro, Otto Rehhage, si laureava Campione d’Europa per la prima volta nella propria storica. Fu, chiaramente, il punto più alto della Nazionale ellenica, che da quel momento visse un’altalenante e incomprensibile serie di alti e bassi. Capace di qualificarsi ad altre competizioni internazionali, come il Mondiale del 2010, ma anche di fallire clamorosamente in altre circostanze, la Grecia non è mai riuscita a dare continuità al proprio movimento.
Pensare che, nel giorno dei sorteggi, per molti la Grecia sarebbe stata la più accreditata avversaria dell‘Italia in queste qualificazioni europee. E invece, la Nazionale ellenica ha incredibilmente fallito l’occasione, giocando finora un girone pessimo che l’ha portata addirittura al doppio cambio di allenatore. Dopo la brutta Nations Cup, infatti, la federazione greca aveva provveduto ad allontanare l’ex allenatore prodigio del calcio tedesco, Skibbe, per affidarsi ad un tecnico locale, come Aggelos Anastasiadis.
Con lui alla guida, i greci hanno iniziato il proprio percorso di qualificazione al prossimo campionato Europeo, ottenendo soprattutto tante delusioni e critiche. Una squadra che sembra non avere nè capo e nè coda e che, puntualmente sbaglia la preparazione alla gara. Quando decide di impostare un discorso tattico più difensivo, la compagine greca diventa incredibilmente sterile. Di contro, quando provano a giocare più a viso aperto, si rendono facilmente penetrabili.
Dopo una serie di risultati assai deludenti e di prestazioni tutt’altro che dignitose, la federazione greca ha deciso di cambiare nuovamente guida, allontanando Anastasiadis nel mese di Luglio. Come accaduto spesso negli ultimi 15 anni, la scelta è ricaduta su un tecnico straniero, peraltro ex conoscenza del nostro calcio.
Il nuovo selezionatore ellenico, che a debuttato nelle gare di Settembre, è infatti John Van’t Schip, olandese ed ex calciatore del Genoa a metà degli anni 90. Appesi gli scarpini al chiodo, Van’t Schip ha intrapreso la carriera di allenatore, ricoprendo per anni il ruolo di vice nello staff tecnico dell’Ajax. Nel 2010 ha, poi, deciso di mettersi in proprio, iniziando a girovagare tra Messico, Australia e Olanda, dove ha fatto ritorno come guida tecnica del Pec Zwolle per la stagione 2017-2018. Esperienza non troppo felice ma che, evidentemente, ha convinto la federazione greca ad affidargli la panchina.
Assieme a lui, nello staff, altri due grandi giocatori del passato nelle vesti di assistenti. In Italia abbiamo ammirato per anni Aaron Winter con le maglie di Lazio e Inter mentre il biondo Rob Witschge ha militato per anni con Ajax e Feyernoord, oltre che con la Nazionale Orange. Ma che squadra avranno a disposizione i tecnici olandesi e quanto potranno incidere? Le premesse non sembrano buone, visto il pessimo pareggio interno contro il Liechtenstein rimediato a Settembre. Ma è anche vero che quella greca è una Nazionale col morale sotto i tacchi e che Van’t Schip necessita di tempo per poter impostare il proprio lavoro.
MANCA AMALGAMA?
E’ probabile, come spesso (o sempre) capita agli allenatori olandesi, che Van’t Schip provi a portare l’idea orange di calcio. Un gioco basato su un possesso palla anche prolungato, una linea difensiva alta e un pressing il più intenso e coordinato possibile quando viene persa la sfera. Ma sarà possibile attuarlo con questa squadra? Leggendo i nomi, la nazionale greca è comunque composta da giocatori importanti quindi, toccando le giuste corde, Van’t Schip potrebbe far meglio dei suoi recenti precedessori.
Tra i pali, finora, è stato scelto Vasilis Barkas, estremo difensore di una delle grandi di Grecia, l’AEK Atene. Curiosamente, peraltro, il portiere ha anche il passaporto olandese. Una scelta abbastanza in controtendenza quella di affidare la porta a Barkas, visto che in rosa vi è anche Odisessas Vlachomidos, che ricopre il ruolo di titolare in una squadra come il Benfica. Di Vlachomidos si è sempre detto un gran bene, fin dai tempi dello Stoccarda, tanto che il giocatore è stato anche avvicinato alla Roma nelle voci di mercato. Ciò nonostante, la scelta continuerà ad essere su Barkas, che resta comunque un discreto portiere e che, sicuramente, non è il problema di questa squadra.
In difesa ci sono nomi altisonanti e, sulla carta, potrebbe sembrare il reparto migliore. Sul campo, però, il rendimento difensivo greco è stato spesso molto deludente, come si è visto anche nella gara di andata con l’Italia. Gli Azzurri di Mancini, infatti, dominando in lungo e in largo, misero a nudo tutti i limiti di tenuta difensiva degli ellenici. Non basta avere in rosa Kostas Manolas, Vasilis Torosidis, Holebas, Papastathopoulos o Stafylidis se poi mancano coesione e amalgama tra i reparti. Specialmente Manolas sembra tutt’altro giocatore quando indossa la maglia della propria nazionale rispetto a quello ammirato in Italia con la Roma e, da quest’anno, col Napoli.
UNA STERILITA’ OFFENSIVA PREOCCUPANTE
Se dietro la squadra fa acqua e non riesce a dare quasi mai solidità e protezione al proprio portiere, dalla metà campo in su le cose non sembrano andare meglio. In mediana la squadra è ricca di onesti gregari con il naturalizzato Zeca, di origine portoghese, a provare a dare qualità. Vanno meglio le cose sull’esterno, dove spicca Kostas Fortounis, forse il giocatore di maggior talento del movimento greco.
Capitano dell’Olympiakos, Fortounis, che vanta anche un’esperienza in Bundesliga, è un esterno fantasioso e dotato di buon dribbling. All’occorrenza può ricoprire anche il ruolo di seconda punta, avendo un buon feeling con il gol. Anche lui, però, con la maglia della Grecia, non ha sempre rispettato le premesse, fornendo spesso prestazioni altalenanti. Resta, comunque, l’uomo di maggior pericolo per la banda di Roberto Mancini, specialmente se in giornata.
Se in difesa e a centrocampo qualche nome importante è presente, è assolutamente un pianto greco la situazione in attacco per Van’t Schip. Basti pensare che i 5 attaccanti convocati nel mese di Settembre per le sfide con Finlandia e Liechtenstein, non hanno mai segnato una sola rete in Nazionale. Giovani prospetti, ancora acerbi e senza la ncessaria esperienza internazionale.
Tra loro spiccano due promesse: Vaggelis Paulidis ed Euthymios Koulauris. Il primo è un classe 98, che ha militato anche nelle giovanili del Dortmund e che attualmente veste le maglia del Willem II in Olanda. Nei Paesi Bassi, Paulidis sembra aver trovato il posto giusto per esplodere e mettere in risalto le sue qualità. Forte fisicamente e con una discreta tecnica di base, ha già messo a segno 7 gol in 15 partite.
Koulauris, di contro, è stato a lungo il gioiellino e capitano dell’Under 21 greca e sta giocando in Francia col Tolosa. E’ un attaccante mobile, bravo a difendere la palla e più propenso all’assist che alla finalizzazione. La sua grande generosità lo ha portato, in Patria, al paragone con un ex bandiera come Samaras. Doti di corsa, grinta e gioco corale che, però, si riflettono anche sulla sua freddezza sotto porta, visto che in 11 presenze con la Nazionale non ha ancora siglato alcuna rete. Resta comunque lui, in quello che dovrebbe essere il 4-3-3 di partenza dei greci, il riferimento avanzato.
ITALIA STRAFAVORITA
Sulla carta non ci dovrebbe essere partita. Al di là delle differenze tecnica, quello che spicca è sicuramente le motivazioni delle due squadre. La Grecia non ha quasi più nulla da chiedere al proprio, deludente, cammino se non il provare a creare qualcosa di importante per il futuro. Gli Azzurri, invece, autentici dominatori del girone, vogliono staccare il prima possibile il pass definitivo per l’Europeo dopo aver steccato quello per i Mondiali. Farlo davanti al pubblico dell’Olimpico di Roma è sicuramente la giusta occasione per Mancini e i suoi ragazzi.
Due le possibili minacce per gli Azzurri: la troppa convinzione di vincere e i tanti infortuni occorsi nell’ultimo periodo alla rosa di Mancini. I greci verranno a giocare senza pressione e proveranno a seguire i dettami tattici di Van’t Schip, sapendo che una sconfitta non cambierebbe il corso della loro storia. Per questo occorrerà comunque una Nazionale Azzurra mentalmente pronta. In quel caso la differenza tra le due squadre sarebbe enorme, come già visto nella gara di andata. E per gli ellenici sarebbe nuovamente un pianto greco…
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