Contro l’Ungheria, l’Italia potrà accedere per la seconda volta alla fase finale della Nations League e cercare di migliorare il terzo posto raggiunto nella precedente edizione. In un girone con Germania e Inghilterra, avere la possibilità di centrare il primato sarebbe un ottimo risultato che permetterebbe di guardare al futuro con maggiore fiducia. Una magra consolazione dopo l’esclusione dal Mondiale del Qatar, ma abbastanza positiva per continuare a credere nel processo di rinnovamento della Nazionale operato da Roberto Mancini dopo che la riconferma del “blocco Euro2020” non aveva funzionato contro la Macedonia e, più in generale, nel percorso di qualificazione alla fase finale del torneo iridato.
Italia, quanti problemi: fra pochi giocatori e infortuni “dubbi”
La questione è la solita: i club sono restii a lasciar partire i propri giocatori perché temono che rientrino infortunati, stanchi o acciaccati, mentre il CT vorrebbe avere quante più scelte possibili così da lavorare con più calciatori e far amalgamare la squadra. Tonali, Pellegrini e Immobile sono solo gli ultimi casi di giocatori rientrati alla propria base senza nemmeno scendere in campo, lasciando al tecnico scelte, quasi, obbligate. Nell’undici titolare contro l’Inghilterra, infatti, erano presenti almeno 8 azzurri che non hanno il posto fisso nel proprio club e anche contro l’Ungheria la situazione sarà pressoché la stessa.
Per sopperire a queste mancanze, in precedenza Mancini aveva provato a lanciare tanti giovanissimi, come Zaniolo, Gnonto o l’infornata dello scorso luglio. Con la concomitanza dell’Under 21 e vista l’importanza della sfida a Szalai e compagni, per questa pausa ciò non è stato possibile e il passaggio del turno è affidato ad un possibile eroe per caso. Episodi simili avvengono in tutte le altre nazionali più importanti, con i giocatori che, più o meno inconsciamente, non vogliono rischiare infortuni che possano compromettere la partenza per il Qatar, visto anche il fitto calendario dei club.
Il percorso in Nations League dell’Italia
Nonostante i problemi, però, l’opera di rinnovamento dell’Italia portata avanti da Mancini sembra portare i suoi frutti. Tanti nuovi esordi convincenti nel corso delle ultime uscite e risultati al di sopra delle aspettative. La sconfitta con la Macedonia è costata il secondo Mondiale consecutivo, ma ha avuto il “merito” di costringere il calcio italiano ad una riflessione. Il processo, forse, è meno lungo del previsto perché, al netto degli incidenti di percorso come il 5-2 rimediato dalla Germania, la classifica del Gruppo 3 consente agli Azzurri di giocarsi l’accesso alle Final Four. Otto i punti guadagnati in cinque partite, frutto di due pareggi, due vittorie e una sconfitta.
Sei i gol segnati, sette quelli subiti, anche se cinque sono arrivati tutti nella stessa partita. Contro la Germania è arrivato un solo punto, grazie all’1-1 della prima partita firmato da Pellegrini e Kimmich. Al ritorno, infatti, è arrivata una sconfitta pesantissima (5-2), che poteva assumere esiti catastrofici se Gnonto e Bastoni non l’avessero resa meno amara. Più positivo il bilancio contro gli inglesi, con uno 0-0 all’andata e il successo di venerdì ad opera di Raspadori. In vista della sfida di stasera contro i magiari, autentica sorpresa della Nations League 2022, è positivo ricordare il 2-1 dell’andata firmato da Barella e Pellegrini.
Come arriva l’Ungheria
La Nazionale di Marco Rossi, ex compagno di squadra di Roberto Mancini, non è però da sottovalutare. Il primo posto con 10 punti, otto gol segnati e tre subiti non sono frutto di fortuna o episodi favorevoli, ma di un gioco e una determinazione che hanno portato Szalai e compagni a battere due volte l’Inghilterra (1-0 a Budapest, 0-4 a Wolverhampton), e una volta la Germania (0-1 venerdì a Lipsia). Solo una sconfitta fin qui, proprio contro l’Italia, e un pari, arrivato alla Puskas Arena nell’andata della sfida contro i tedeschi. Sarà vera battaglia per il primato.
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Autore: Alessandro Salvetti.
Crediti foto: pagina Facebook ufficiale Nazionale Italiana di Calcio.