La pandemia e la guerra hanno portato in secondo piano problemi importanti per l’Italia come la crisi dell’acqua e lo spopolamento demografico . Questo sulla scia di dar seguito ai grandi problemi globali del momento piuttosto che alla sfide del nostro futuro. Ecco perchè si parla troppo poco di una crisi dell’acqua del nostro paese duramente colpito dalla siccità con la conseguente distruzione di diversi sistemi naturali. Come del resto si sottovalutata il costante invecchiamento del nostro paese e lo spopolamento demografico
Italia, la crisi sottovalutata dell’acqua
“Tra acqua e clima c’è un legame inscindibile e pericoloso che va affrontato con urgenza” sottolinea l’ultimo report del WWF sull’ambiente riaprendo la discussione su uno dei problemi dell’ultimo decennio. La crisi dell’acqua è qualcosa che ha colpito e sta colpendo di nuovo con la mancanza di piogge anche i bacini idrici dell’Italia come il Po danneggiando in maniera consistente un settore importante del nostro paese come l’agricoltura.
Si è cercato soprattutto di risolvere il problema con gli accordi climatici e il ridurre l’emissioni di carbonio dimenticando che questa crisi si risolve anche risparmiando sui consumi d’acqua. Ad oggi gli italiani con i 230 litri medi pro capite al giorno, sono tra i primi consumatori d’acqua in Europa. Uno spreco che si può ampiamente ridurre se si pensa che il consumo minimo medio di acqua giornaliero è stimato sui 50 litri al giorno.
Lo spopolamento demografico
Pandemia e guerra hanno allontano gli occhi della politica italiana su quanto sta avvenendo all’interno delll’Italia da decenni come lo spopolamento demografico del nostro paese. Dei circa 60 milioni di abitanti in Italia è prevista nel giro di qualche decennio una riduzione di 6milioni di cui 3,5 milioni al Sud già colpito duramente dall‘immigrazione interna. Un fenomeno sottovalutato che dimostra invece come il nostro paese sia inesorabilmente invecchiando senza un effettivo ricambio generazionale.
Si è pensato ad oggi di risolvere questo problema, spiega il prof. Nicola Daniele Coniglio, ordinario di Politica Economica all’Università di Bari, con “la politica dei bonus”. In realtà, come consiglia il prof Coniglio, occorre rallentare lo spopolamento e d interromperlo con politiche nazionali e regionali che migliorino le qualità della vita e l’accesso alle infrastrutture li dove il calo demografico è in atto.
Stefano Delle Cave
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