Ivan Pavlov e il riflesso condizionato

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Di Redazione Metropolitan

Il cane di Pavlov-immagine-fonte web
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Ivan Pavlov, premio Nobel per la Medicina e La Fisiologia nel 1904, nasce a Rjazan, in Russia, il 4 Settembre del 1849. Il suo nome è legato alla scoperta del riflesso condizionato (mediante l’impiego di cani). Tale scoperta, da lui annunciata nel 1903, consente di applicare i metodi obiettivi della fisiologia, allo studio dei processi nervosi superiori.

La vita, la formazione

Ivan Pavlov è figlio di un prete della chiesa ortodossa, la madre di un chierico; il suo padrino era un abate al quale, in un primo momento, viene affidata la sua educazione culturale e spirituale. Avviato così alla carriera ecclesiastica, studia in scuole religiose ed entra in seminario. E’ lì, che scoprendo il suo interesse per la scienza, decide di non diventare prete, e una volta uscito, si iscrive alla facoltà di Medicina a Pietroburgo.

Si laurea a pieni voti nel 1979, gli viene anche conferita una medaglia d’oro per i successi ottenuti nello studio delle ghiandole pancreatiche, e nella ricerca della fisiologia dell’apparato circolatorio e digerente. Viene nominato docente di Farmacologia all’accademia medico militare, e cinque anni dopo ottiene la cattedra di Fisiologia.

Il metodo e il condizionamento classico

Testa ingranaggi, condizionamento-immagine-fonte web
Testa ingranaggi, condizionamento-immagine-fonte web

Con i suoi studi sulla fisiologia dell’apparato digerente, Pavlov ha aperto una nuova strada nel campo della medicina teorica e pratica. Fino a quel momento,infatti, il funzionamento di un organo, era stato studiato facendo ricorso solo alla vivisezione, ossia interrompendo le interazioni fra l’organo e l’ambiente.

Pavlol, di contro, con il suo metodo, che attraverso l’utilizzo di fistole artificiali studia l’organo in condizioni normali, mette in evidenza il ruolo dominante che il sistema nervoso svolge nel regolare il processo digestivo. Egli, inoltre, da particolare attenzione a quella che chiama la “secrezione psichica“; studio che lo porta a definire quella scienza che prende il nome di condizionamento classico o pavloviano.

Il riflesso condizionato e il Nobel

Il riflesso condizionato-immagine-fonte web
Il riflesso condizionato-immagine-fonte web

Il condizionamento classico si verifica quando uno stimolo neutro diventa un segnale per un evento che sta per verificarsi. Più semplicemente chiamato “riflesso condizionato”, è quello in cui l’organismo attraverso l’esperienza impara a rispondere a stimoli a cui non era abituato a rispondere. Il suo esperimento più famoso è quello del “cane di Pavlov”: presentando un piatto di carne a un cane, associandolo al suono di un campanello, dopo un certo numero di ripetizioni, il solo suono del campanello è sufficiente a determinare la salivazione, quella che chiamiamo anche “acquolina in bocca” nel cane, che prima di conoscere “l’abitudine” non produceva.

Di fatto il cane si comporta così a causa di un riflesso condizionato provocato artificialmente. Grazie a tutto questo questo, lo scienziato sostiene che il condizionamento è funzionale all’adattamento degli organismi al loro ambiente; teoria che lo farà entrare di diritto nella cerchia degli studiosi che hanno dato maggior contributo alla psicologia dell’apprendimento. Solo un anno dopo riceverà Nobel per la Medicina e la Fisiologia.

Cristina Di Maggio

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