In occasioni delle audizioni di Ravenna, che hanno aperto le porte a 20 giovani aspiranti attori nella sua accademia, l’intervista all’attore e regista romagnolo Ivano Marescotti di Metropolitan Magazine Italia. Il libro autobiografico Fatti veri e le sue opinioni sul clima culturale di oggi


Mettersi alla prova come attori guidati da Ivano Marescotti, attore, regista e drammaturgo romagnolo che a Ravenna ha fondato il Tam (Teatro Accademia Marescotti). Il 28 luglio 2019 le audizioni per selezionare i 20 aspiranti attori che lavoreranno con lui da ottobre a marzo, durante i week end, seguendo un approccio multidisciplinare, in cui alle materie tradizionali legate alla recitazione e all’uso della voce, si alternano workshop e approfondimenti insieme a nomi di risonanza nazionale della drammaturgia, con spettacolo finale ancora top secret alla fine del percorso.

Ivano Marescotti, l’intervista

IVANO MARESCOTTI (C) WIKIPEDIA
IVANO MARESCOTTI (C) WIKIPEDIA


Intervistato al telefono, Marescotti ci racconta le novità di questa terza edizione delle selezioni dell’Accademia, nata nel 2017, che ha avuto fin dall’inizio una valenza nazionale. Se infatti, come ci racconta “la collaborazione avviata con il Comune di Ravenna ci permetterà di avere una collocazione più stabile come scuola di teatro qui in città, siamo in contatto con la mia agenzia di Roma, dove vengono chiamati gli aspiranti attori che si sono dimostrati più dotati. Alcuni a cui ho insegnato l’anno scorso stanno già lavorano al cinema”.

MMI: Ma quali sono le caratteristiche di cui non si può fare a meno per chi vuole fare l’attore?

I.M. :Disciplina e disponibilità a mettere da parte se stessi, per dare spazio al personaggio da interpretare. Rinunciando all’ego o all’strionismo, accettare anche la fatica fisica ed emotiva a cui si va inevitabilmente incontro, quando non si ha voglia di ridere o piangere per conto di un altro”.


Gli chiediamo di raccontarci qualcosa anche a proposito del suo libro d’esordio Fatti veri, edito da White Fly di Lugo (Ra), che sta portando in giro per l’Italia.


I.M.È il mio primo libro, che non avrà un seguito, quindi chi ce l’ha se lo tenga stretto, perché è un pezzo unico”.

MMI: Ma come? Pochi giorni fa in un’intervista rilasciata per un quotidiano locale aveva detto che ci sarebbe stato il seguito, Fatti strani, Fatti miei, Fatti vostri, Fatevi i c… vostri…?


I.M: Ride: “No, non ci sarà. In realtà Fatti veri non è nato per essere pubblicato, ma in funzione teatrale, per uno spettacolo realizzato con l’attrice Elena Bucci dove si cercava di esplorare la capacità narrativa nel teatro. Ognuno di noi ha buttato già alcuni racconti biografici accaduti nella propria vita. Scrivendoli, i miei alla fine hanno assunto una fisionomia letteraria e ho pensato di pubblicarli. Nel libro ci sono 10 racconti, tutti realmente accaduti, alcuni molto divertenti, altri drammatici, fino a sfiorare il genere thriller”.

Infine, il legame tra teatro e politica, in Romagna in particolare. “La scelta di fare politica rimane un fatto individuale, non bisogna per forza essere un attore. E anche chi fa teatro, può esprimere un messaggio esplicitamente politico, il che può essere positivo, ma il messaggio può anche essere implicito.

La poesia e il teatro di Raffaello Baldini, romagnolo fino alle radici, ad esempio, non esprimono esplicitamente opinioni politiche, ma sono pieni di implicazioni sociali che sfociano nella politica. Questo ovunque e comunque. Anche se non ti poni il problema di fare politica in realtà la fai lo stesso”.


Sul ruolo che ha avuto il teatro come veicolo per trasmettere anche valori sociali e che spesso si sono intrecciati con la politica, a partire dal dopoguerra, Marescotti precisa:In quel periodo c’è stata una classe dirigente che ha investito molto sulla cultura, qui come altrove. Attualmente sul piano culturale siamo davvero al ribasso e ci troviamo di fronte a un abisso”.

Anna Cavallo