Nel lungo tragitto della vita imparerai che ci sono tanti calciatori, ma pochi professionisti. Forse oggi Luigi Pirandello avrebbe impostato così una delle sue frasi più celebri, lasciando da parte i volti e le maschere. E Giacomo Bonaventura è a tutti gli effetti un professionista dalla ‘p’ maiuscola. Quella di una settimana fa contro il Cagliari è stata la sua ultima partita col Milan. Nessun applauso a fine gara, nessun giro intorno al campo ritmato dalla solita ovazione del pubblico, ma soltanto tanta commozione negli occhi di un uomo attorniato dal surreale silenzio di uno stadio completamente vuoto.

Bonaventura ultimo saluto
Jack Bonaventura, ultimo saluto a San Siro (fonte: rossoneriblog.com)

Jack Bonaventura e il Milan

Dopo 6 anni, 184 presenze, 35 reti, 30 assist e un trofeo vinto, la storia tra Jack Bonaventura e il Milan è arrivata al capolinea. Quali siano state le reali motivazioni, che non hanno portato le due parti ad un accordo per il rinnovo del contratto, probabilmente mai lo sapremo con certezza. Alcune indiscrezioni parlavano di una richiesta da parte del centrocampista e del suo procuratore, Mino Raiola, basata sull’aumento del guadagno attuale, da 2 milioni di euro netti a stagione a 3.

Chiacchiere superflue. Perché Bonaventura avrebbe comunque meritato tutt’altro scenario per la sua ultima presenza nel Milan, e non un addio in punta di piedi. Una persona riservata, taciturna, rispettosa, modesta, che non si è mai lasciata sfuggire un commento fuori luogo e mai ha fatto parlare di sé fuori dal campo, dimostrando non solo un grandissimo attaccamento alla maglia, ma soprattutto di essere stato sempre pronto quando chiamato in causa.

Quelle lacrime sincere, sentite, autentiche, genuine, versate sul verde manto di un San Siro deserto, sarebbero dovute essere accompagnate da una scrosciante standing-ovation da parte dei tifosi, in segno di gratitudine e ringraziamento nei confronti di un atleta ineccepibile.

Bonaventura
Jack Bonaventura (fonte youtvrs.it)

Un vero e proprio Jack di Cuori

Jack Bonaventura ha sempre dato il cuore, contro ogni avversario, in ogni sua singola prestazione, al di là di un rendimento altalenante, talvolta condizionato anche da troppi infortuni. Jack Bonaventura ha sempre preferito i fatti alle parole, mettendo in luce un indiscutibile talento e una serietà invidiabile. E, forse, dopotutto, uno come lui avrebbe potuto ancora dare tanto nella formazione di Pioli il prossimo anno, essendo un giocatore poliedrico, impiegabile in moltissimi ruoli, dotato di un’ottima tecnica individuale e una visione di gioco sopraffina.

“Non avere paura di perdere qualcuno che non si sente fortunato ad averti”, con questo eloquente post su Instagram la moglie, Federica Ziliani, ha voluto probabilmente lanciare un ultimo messaggio, togliendosi così un sassolino dalla scarpa, a testimonianza di un’avventura non finita nel migliore dei modi. Ma poco importa. Perché Bonaventura resterà comunque un beniamino del popolo rossonero, autore di magnifiche prodezze, indiscutibile esempio per tutti, a livello sportivo ed umano.

Un vero e proprio Jack di Cuori dai piedi eleganti e gentili, dall’animo nobile e leale. La sua immagine in ginocchio, quasi a rendere omaggio al campo su cui tanto sudore ha sempre versato, con indosso per l’ultima volta quel numero ‘5’ sulle spalle, difficilmente verrà dimenticata. Per questo motivo Giacomo Bonaventura non è soltanto un semplice campione, ma uno degli ultimi veri e grandi professionisti in circolazione.

“Grazie. Ho vissuto un sogno. Gli anni passati al Milan sono stati un’esperienza indimenticabile. Grazie a tutti i tifosi milanisti, che ci hanno sempre sostenuto, nei momenti belli e in quelli più duri: il boato di San Siro è qualcosa di speciale, che non dimenticherò mai. Sarete sempre nel mio cuore”.

Tartaglione Marco

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