Fu l’adolescente più invidiato d’America, il ribelle che per la prima volta osò rispondere a genitori dalle rigide abitudine con quel “You are tearing me apart“, che tutt’oggi risuona grazie a omaggi cinematografici. James Dean fu una stella che si spense subito dopo aver raggiunto l’apice del successo. Una fama guadagnata in breve tempo, grazie a tre ruoli cult, quelli interpretati ne “La Valle dell’Eden“, in “Gioventù bruciata” e ne “Il gigante“. Modello per la giovane generazione americana del post guerra, si guadagnò l’ammirazione del mondo per i suoi molteplici talenti.
Bello e dannato, sicuro di se, sportivo e incosciente. Il personaggio da ribelle fu cucito addosso a lui e, come testimonia chi ebbe la fortuna di conoscerlo, non vi erano grosse discrepanze tra i ruoli interpretati e il vero Jim. Irruento e passionale amava recitare seguendo il proprio istinto. Non eseguiva meramente le indicazioni del regista, ne tanto meno quelle dello sceneggiatore. Osservava e agiva di conseguenza, entrando realmente in empatia con i propri colleghi. Non era una marionetta facilmente giostrabile e per questo ad Hollywood lo soprannominarono “Little Bastard“. Fu “il piccolo bastardo” con il quale i registi temevano di lavorare, seppure poi rimanevano ammaliati dal suo talento.
Come ogni attore che si rispetti uscì di scena in maniera inaspettata, plateale. Se ne andò a bordo della sua Porsche 550 Spyder, anch’essa nominata “little bastard“. Oltre ad avere una passione smisurata per la recitazione, James Dean amava le macchine, la velocità, quella sensazione di adrenalina che pervade ogni pilota prima di affrontare circuiti tumultuosi. Proprio per questo la Warner, sebbene lo mise spesso al volante di macchine sportive, gli impedì di partecipare privatamente a corse automobilistiche durante i periodi di ripresa. Ma il 30 settembre del 1955 James Dean decise di non seguire il copione e, desideroso di gareggiare a tutta velocità, salutò il mondo intero sulla strada che lo avrebbe condotto a Salinas.
Nonostante la giovane età e la breve carriera, James Dean è considerato dall’American Film Institute una delle più grandi star della storia del cinema. La sua pellicola inizia 91 anni fa in una piccola cittadina dell’Indiana. 91 anni dopo pare impossibile dimenticarsi di quel ribelle che cambiò per sempre i ruoli dello Star System.
James Dean ne “La valle dell’Eden”
E’ il regista Elia Kazan ad accorgersi del talento dell’ancora sconosciuto James Dean. Nel 1955 viene proiettato sul grande schermo “La Valle dell’Eden” (East of Eden), primo film a colori del regista greco in cui il giovane ragazzo di Marion veste i panni del protagonista Cal Trask. James interpreta il ruolo di un adolescente dal difficile passato e dall’ancor più complicato rapporto con il padre. E’ l’incomunicabilità tra i due personaggi principali a tenere alta la tensione nella storia. Nonostante questo sia per Dean il primo ruolo importante nella sua carriera, è la sua sensibilità, la sua naturalezza e la sua audacia a sorprendere il direttore in primis e, poi, gli spettatori.
Vi è un aneddoto relativo alle riprese del film che ben testimonia il talento artistico di James. Nella scena in cui Cal sarebbe dovuto fuggire dal padre dopo che questo aveva rifiutato il suo aiuto economico, Dean cambia le carte in tavola e abbraccia il suo coprotagonista, scoppiando improvvisamente in lacrime. Una scelta istintiva e visionaria, che piacque a Kazan e si scostava notevolmente dalla sceneggiatura ispirata all’omonimo libro di Steinbeck. La sua interpretazione fu apprezzata anche dall’Accademy, che lo candidò agli Oscar come miglior attore protagonista.
James Dean in “Gioventù bruciata”
Nel 1954 Nicholas Ray sceglie James Dean per il ruolo di Jim Stark, protagonista del suo nuovo film “Rebel Without a Cause“, tradotto in italiano con “Gioventù bruciata“. Anche in questo caso l’attore è chiamato ad interpretare il ruolo di un adolescente in combutta con la propria famiglia. Non riuscendo a dialogare pacificamente con i propri genitori e, disorientato di fronte al nichilismo della società post-bellica, si rifugia nella compagnia di amicizie poco raccomandabili.
Dean, con addosso il suo gubbino rosso, diventa il simbolo di un adolescente che non sottostà più ai comandi dei genitori, ma fa sentire la sua voce, lancia un segnale di aiuto. E così come nella vita reale, l’attore promotore del Carpe Diem, gareggia a tutto velocità su una macchina sportiva per guadagnarsi l’approvazione delle uniche persone che sembrano capirlo: i giovani. Per l’interpretazione l’attore fu nominato nel 1957 ad un Golden Globe.
James Dean ne “Il gigante”
“Il gigante“, film diretto da George Stevens, fu l’ultima pellicola in cui recitò James Dean. Reduce dalle fatiche di “Gioventù bruciata“, l’attore apparve più volte svogliato e poco propenso ad istaurare un rapporto amichevole con i propri colleghi sul set. Nonostante ciò, seppe interpretare al meglio il ruolo di Jett Rink, giovane ragazzo di umile astrazione sociale, che ha l’opportunità di riscattarsi diventando proprietario terriero. L’astio tra lui e il personaggio interpretato di Rock Hudson è ben evidente dalle scene che li vedono insieme. Pare proprio che James Dean amasse provocare l’attore nei momenti di pausa per avere un risultato migliore davanti alla cinepresa. Anche in questo caso James Dean si guadagna una candidatura postuma agli Oscar per la miglior interpretazione da attore protagonista.
Marta Millauro
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