La stima è una garanzia ontologica inalienabile. Niente è più rassicurante di un giudizio altrui positivo e intemerato. Questo stato nobile e raro ha il vantaggio, inoltre, degli onori e non degli oneri. James Gray, per suddetta stima, di carattere produttivo, avrà un cast enorme per il suo prossimo film.
Niente più spazio per James Gray.
Dopo il discusso “Ad Astra”, epopea spaziale, con Brad Pitt, Liv Tyler e Tommy Lee Jones, presentato a Venezia 76, James Gray si appresta celere ad un nuovo progetto non più spazio-tematico. Il cast per lo meno (permettetemi il gergo adolescenziale a favore del gioco di parole) è spaziale dalla protagonista Cate Blanchett, al da poco subentrato Robert De Niro fino ad Anne Hathaway, il grandissimo Donald Sutherland e Oscar Isaac. Un nugolo di stelle insomma.
James Gray lega la sua ascesa a Joaquin Phoenix protagonista di due film da lui diretti e scritti tali “Two Lovers” e “I padroni della notte”.
Il film si chiamerà “Armageddon Times”, che seppur il titolo da americanata apolittica, sarà una storia vicina al regista. L’autore vuole, difatti, raccontare spezzoni incollati a dovere della sua giovinezza al fine di assurgere un racconto di formazione sui dettami dell’amicizia e della fedeltà. Il film sarà ambientato nell’America anni 70′ del si prossimo presidente Regan. Appena lo stato di New York metterà in sicurezza i lavoratori dello spettacolo inizieranno le riprese presso l’omonima città.
Da un salto in avanti a un salto indietro, James Gray non subisce il jet-leg del tempo. Aspettando codesto ultimo, è duopo ripercorrere in solitaria e a carattere volontario la sua prima filmografia per arrivare degnamente preparati ad “Armageddon Times”.
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