Jasmine Trinca e il ricordo dei genitori: “Una vita segnata dalla perdita”

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Di Redazione Gossip

Jasmine Trinca: i genitori erano dei pesciaroli del mercato Testaccio di Roma, quartiere nel quale la famiglia è cresciuta. Il padre è morto quando aveva appena 27 anni mentre la madre è venuta a mancare pochi anni fa a seguito di una lunga malattia.

Jasmine Trinca, chi erano i genitori

Jasmine Trinca il ricordo dei genitori

L’attrice sarà ospite a La Volta Buona, in onda dalle 14:00 su Raiuno, dove si racconterà tra carriera e vita privata alla conduttrice del talk, Caterina Balivo. La 42enne è nata e cresciuta nella capitale in una famiglia di pesciaroli: i genitori lavoravano al mercato di Testaccio, quartiere nel quale ha trascorso gran parte della sua vita. Sulle pagine di Vanity Fair aveva parlato del padre che l’attrice ha perso durante l’infanzia, quando l’uomo aveva 27 anni: “Ho perso mio padre da piccolissima. Persino per me stessa, è un ricordo più che sbiadito. Un’idea. Una sorta di fantasma. Una parte di me che non ho conosciuto e con la quale, nel bene e nel male, ho dovuto fare i conti

Alla madre, scomparsa pochi anni addietro la Trinca ha dedicato il suo primo cortometraggio, BMM – Being My Mom, riguardo al quale aveva dichiarato: “Questo breve film è parte della mia elaborazione del lutto, un processo che tra le tappe ha avuto anche la psicoanalisi. Quando rileggo nelle interviste passate il modo in cui ho descritto il mio rapporto con mia madre, come se nella vita ci fossimo scambiate i ruoli a più riprese, mi fa molto male. Mi ferisce la scarsa gratitudine che ho dimostrato per una donna che era certamente fuori dagli schemi, ma che ha svolto il suo lavoro di mamma fino in fondo. Una donna sempre in divenire, anche tormentata… ma le cose buone che ci sono in me vengono da lìCon mia madre sono stata una ragazza in gamba e a mia figlia è rimasta l’impressione di una donna forte e profonda….Mi ha dato un bell’esempio di che cosa significa stare in piedi in condizioni difficili, senza venire mai a patti con la propria integrità. L’eredità che mi ha lasciato è questa: la mia vita è molto diversa dalla sua, però questo punto fermo di non essere in vendita mai io ce l’ho dentro di me”.

Riguardo ai genitori ha aggiunto sulle pagine di Vanity Fair: “Spiegare la perdita a chi rimane è un passaggio complesso e non credo che mia figlia sia pronta a fare i conti con storie così intime e dolorose. Non è importante raccontarle come se ne siano andati, ma dirle che ci hanno lasciato qualcosa”

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