Jim Morrison, all’anagrafe James Douglas Morrison. Leader carismatico e frontman della band statunitense The Doors, fu uno dei più importanti esponenti della rivoluzione culturale degli anni Sessanta, nonché uno dei più grandi cantanti rock della storia. Impetuoso “profeta della libertà” e poeta maledetto, è ricordato come una delle figure di maggior potere seduttivo nella storia della musica e uno dei massimi simboli dell’inquietudine giovanile.
La morte di Jim Morrison avvenuta il 3 luglio 1971 è tuttora avvolta nel mistero: i referti medici ufficiali parlano di arresto cardiaco avvenuto nell’abitazione del cantante, ma non fu mai eseguita alcuna autopsia. Fu sepolto nel celebre cimitero degli artisti del Père Lachaise nella capitale francese, divenuto negli anni un vero e proprio santuario, meta del pellegrinaggio incessante di fan, visitatori, curiosi e turisti attirati dal suo mito.
Jim Morrison, i Doors
I Doors nacquero nel luglio del 1965 sulla spiaggia di Venice Beach. Il nome della band fu scelto proprio da Jim Morrison che si ispirò al verso di una poesia di William Blake, ripreso dallo scrittore Aldous Huxley nel suo saggio “The Doors of Perception” sugli effetti della mescalina: «Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe agli uomini come realmente è: infinita». Il loro primo disco uscì nel ’67. I Doors hanno lasciato 6 album di studio e un live. Il loro sound è caratterizzato da sonorità blues e rock, jazz, pop e classiche come le definiva Morrison.
Alcuni dei loro memorabili pezzi sono Love me two times, Waiting for the sun, People are strange, Roadhouse blues, Break on through, Light my fire, Riders on the storm, L.A. Woman, The End. I Doors entrarono nell’Olimpo del Rock nel luglio del 1967 con Light my fire che raggiunse il primo posto nella classifica Billboard. Le loro performance si distinguevano per il carattere profondamente visionario e sciamanico. Jim Morrison subiva una completa metamorfosi
Ilaria Cipolletta
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