John Carpenter non è mai stato tanto attuale come oggi

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Di Chiara Cozzi

Il regista John Carpenter compie 73 anni, la maggior parte dei quali passati dietro una macchina da presa, grazie la quale ha realizzato opere che hanno radicalmente cambiato il mondo del cinema. Halloween, La cosa, Fuga da New York sono solo alcuni dei film che lo hanno consacrato nell’Olimpo della cinematografia, ma una delle opere più famose e discusse è senza dubbio Essi Vivono del 1988.

La bellezza di questo film sta nell’essere, a più di 30 anni di distanza, tremendamente attuale. Il disoccupato John Nada si reca a Los Angeles per lavorare in un cantiere e si accorge degli strani eventi che accadono intorno al luogo. Tra strane interferenze e criptici sermoni di un prete cieco, John entra in possesso di un paio di occhiali da sole apparentemente innocui ma che, una volta indossati, mostrano il vero aspetto della realtà.

Essi Vivono, il capolavoro immortale di John Carpenter

"Essi Vivono" di John Carpenter © auralcrave.com
“Essi Vivono” © auralcrave.com

Trentatré anni fa Carpenter predice la società consumistica in cui ci saremmo trovati a vivere, utilizzando come ambientazione una delle città cosmopolite e globali per eccellenza.
Gli occhiali da sole, un oggetto comunemente usato per schermare la sguardo e rendere la visione più oscura, vengono utilizzati dal regista come espediente per mostrare la realtà delle cose, nascosta sotto un’apparente coltre di normalità.

La vista ha in questo film un ruolo molto importante: non è un caso infatti che sia proprio un prete cieco a detenere la verità sulla società in cui è ambientato Essi Vivono, come un moderno Tiresia.
Si mostra a John Nada un mondo in bianco e nero che spinge a servire in silenzio il consumismo, in cui a decidere le sorti del mondo sono degli esseri scheletrici che, complici le attuali teorie del complotto, non è difficile associare ai rettiliani.

Essi Vivono è per questo un film immortale: ha anticipato i tempi in cui ci saremmo trovati a vivere, mostrando uno scenario distopico e proprio per questo del tutto reale e plausibile.

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Crediti fotografici: hotcorn.com, auralcrave.com

CHIARA COZZI