7 Aprile 1989, i Los Angeles Lakers ospitano al The Forum gli Utah Jazz per una gara di Regular Season spettacolare ma apparentemente senza significato. Se non per un uomo bianco di un metro e ottantacinque circa che segna indelebilmente la storia della NBA: il suo nome è John Stockton.

John Stockton contro i Golden State Warriors in una delle sue ultime partite (Photo credits: Jed Jacobsohn/Getty Images)

La partita

In un rematch delle finali di conference dell’anno precedente, Jazz e Lakers si affrontano in una partita punto a punto decisa da un game-winner di Malone. Neanche a dirlo l’assist è firmato da John Stockton in un classico “Stocktone to Malone, for two” in questo caso “for the win”. Nel corso della gara però, c’è un altro assist di rilevante importanza per il ragazzo da Gonzaga: il settimo. Non tanto per l’esito della partita in sé, quanto perché si tratta della millesima assistenza stagionale: per il secondo anno consecutivo John Stockton serve i compagni per più di mille volte. Nessuno nella storia era mai riuscito a farlo e nessuno ci riuscirà più. Stockton lo fa per 5 stagioni consecutive, dalla stagione ’88-’89 alla ’91-’92, ripetendosi poi nel biennio 1994-95. Per valorizzare il traguardo raggiunto da “Stock” basti pensare che né Steve Nash né Chris Paul hanno mai raggiunto i 1000 assist in una singola stagione.

Chi è John Stockton?

Il nativo dello stato di Washington è l’antitesi dello stereotipo di superstar NBA. Taciturno, poco appariscente, profilo basso sono le prime caratteristiche che vengono in mente parlando dell’ex Jazz. In campo, però, dimostra che di quella lega lui è uno dei padroni. Le qualità di passatore fuori dalla norma, le straordinarie doti difensive, l’agonismo messo in campo ogni volta che scende sul parquet e la tecnica praticamente perfetta rendono Stockton un giocatore unico e irripetibile.

“Stockton to Malone”

Il duo meglio assortito di sempre è durato per ben 18 anni portando i Jazz per 5 volte alle finali di Conference e due volte alle Finals sbattendo però sui Bulls di Jordan. I due in campo, con 1412 partite giocate insieme, si trovano a memoria e non a caso Malone è il secondo miglior marcatore di tutti i tempi e John il numero uno per assist. Il loro Pick&Roll è semplicemente immarcabile e il loro rapporto li rende inscindibili. Il Dynamic duo si separa solo nel 2003 con il ritiro di John, ovviamente in punta di piedi, con Malone che prova a vincere l’anello ai Lakers senza però riuscirsi.

Stockton e Malone ( photo credits: RICH PEDRONCELLI/Associated Press)

I numeri di John Stockton

Con 15806 assist e 3265 palle recuperate è il leader all-time di queste due statistiche e si trova nella top 50 per punti. Nel corso della carriera ha vinto per 9 volte il titolo di miglior assistman della stagione e 2 volte è stato il giocatore con più palle recuperate. Inoltre con il suo 51,5% dal campo è la guardia con la miglior percentuale di sempre. Chiude la sua esperienza in NBA con medie di 13,1 punti, 10,5 assist e 2,2 palle recuperate. Viene inserito per 11 volte, di cui 2 nel primo, nei quintetti All-NBA e 8 volte nei quintetti difensivi. Per 10 volte è stato All Star vincendo nel 1993 l’MVP ex equo con Karl Malone. La sua numero 12 è stata ritirata dagli Utah Jazz e dal 2009 è membro della Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.

Lorenzo Mundi

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