Jon Hassell, Il trombettista e compositore d’avanguardia americano, se n’è andato all’età di 84 anni. Il compositore è morto il 26 giugno, come ha confermato la sua famiglia in una dichiarazione su Facebook sabato sera. Il primo album di Hassell, Vernal Equinox (pubblicato nel 1978), è considerato il primo lavoro di quella che in seguito è stata definita l’estetica musicale del “Quarto mondo”, da cui poi deriva la “world music”.
Jon Hassell aveva dei problemi di salute ormai da tempo. L’amico e collaboratore Brian Eno aveva avviato un GoFundMe nell’aprile 2020 per raccogliere fondi per i “problemi di salute a lungo termine” di Hassell. Nella primavera dello scorso anno si era rotto una gamba cadendo nel proprio studio di registrazione. Aveva 84 anni e dalle poche righe scritte dalla sua famiglia “Jon è morto pacificamente nelle prime ore del mattino per cause naturali”.
Il suo primo album, Vernal Equinox, fu definito dall’autore stesso “un suono unificato primitivo/futuristico che combina le caratteristiche degli stili etnici mondiali con tecniche elettroniche avanzate”. Una combinazione del “primo” mondo e del “terzo” mondo che ha anche descritto come “metaclassico e metapop”. Grazie a questo album Hassell attira l’attenzione di Eno. Con lui con cui Hassell avrebbe collaborato su Possible Musics/Fourth World Vol. 1 nel 1980.
Oltre alle successive collaborazioni con artisti come David Sylvian, Peter Gabriel e Tears for Fears, gran parte di quel decennio ha visto Hassell approfondire ulteriormente il concetto di “Quarto mondo”, che si è dimostrato profondamente influente su numerosi generi musicali. In qualche modo, il suo lavoro ha prefigurato la globalizzazione della musica accelerata nell’era di Internet.
Ilaria Festa
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