Cristina Cecilia è la cantautrice che ha aperto la serata interamente rosa di #Metrò, dello scorso 8 marzo al Rec23, dove sul palco si sono alternate anche Benedetta Biba Barone e Chiara Gabe Gabellone. Una voce ricca di tante sfumature quella di Cristina e già potente nonostante i soli ventun’anni, con la quale abbiamo parlato del suo mondo musicale…
MMI: Cristina Cecilia, appena ventunenne e già appassionata di arte tra musica, recitazione e danza. Come e quando nasce la tua passione per la musica e come mai hai scelto proprio questa forma di arte per esprimerti e farti conoscere?
CC: La passione per la musica nasce sin da bambina, mio padre è musicista e grazie a lui sono stata abituata ad un certo tipo di ascolto. E, da subito, ho visto che questo mondo mi affascinava ed appassionava.
La danza e la recitazione sono arrivate dopo, la recitazione grazie allo studio del canto. Però ho comunque sentito il bisogno di individuare un centro, che facesse da “tronco principale”, e l’ho trovato nella musica.
MMI:Sappiamo che le tu muse sono personaggi come Carmen Consoli, Alice Phobe Lou, Bjork, Amy Winehouse, Giorgieness e molti altri. Come hanno influito sul tuo modo di scrivere canzoni? E da cosa prendi spunto?
CC: Sì, queste e altre come Christina Aguilera, Janis Joplin e Billie Holiday hanno avuto un certo peso nel mio bagaglio musicale, sotto diversi aspetti.
In generale, tutto ciò che fa parte del mondo del cantautorato italiano mi è di aiuto per quanto riguarda la parte testuale, mentre artisti come Pink Floyd – in assoluto i miei preferiti –, Radiohead, Bjork, gruppi e artisti nella cui musica è presente molta ricerca musicale, colori, atmosfere e cromatismi mi ispirano moltissimo per la parte musicale.
MMI: In un panorama culturale artistico in cui si predilige il cantautorato maschile, che difficoltà ha una donna ad emergere?
CC: Appena ho intrapreso il mio percorso musicale una delle prime cose che ho notato è che nel mondo del cantautorato noi donne siamo di meno. Tuttavia, secondo me l’importante è avere ben chiaro il proprio punto di arrivo, senza preoccuparsi di essere uomini o donne.
Una cantautrice in quanto donna non deve preoccuparsi se è o meno la fetta prediletta dagli altri, perché quello è un problema degli altri: deve pensare a fare bene il suo percorso, a gustarsi tutte le tappe necessarie e a rispettare il proprio tempo senza preoccuparsi dei pregiudizi sterili.
MMI: Hai partecipato a diversi concorsi, tra i quali anche “Sanremo giovani tour 2017” arrivando in semifinale. Come è stata questa esperienza? Pensi di riprovarci? Riviviamo insieme quel periodo…
CC: Tra i vari concorsi fatti, “Area Sanremo 2017” è stata una delle esperienze più importanti e formative. All’inizio ero molto combattuta se partecipare o meno ma poi ho deciso di non negarmi quell’esperienza.
Come tutte le esperienze, non si è rivelata vana: l’aspetto più importante è stato il conoscere tanti artisti, tutti provenienti da città, realtà, posti differenti; ciò, oltre ad essere un’enorme ricchezza, mi ha dato una visione d’insieme più completa, fatto capire cosa volessi e NON volessi dal mio percorso. E, soprattutto, mi ha spinta ad andare in giro per i locali della mia città per iniziare a suonare.
Nonostante ciò, non credo che parteciperò di nuovo. Mi è bastata questa volta, intensa, per capire determinati aspetti.
MMI: Oggi si parla ovunque e sempre di Indie, ma il cantautorato tradizionale che fine ha fatto? in quale corrente ti inserisci?
CC: Se c’è una cosa che l’uomo non può evitare di fare è “etichettare”.
L’”Indie” non è altro che un’enorme etichetta data a quello che è il nuovo cantautorato italiano. Questo “Indie” ha fatto appassionare di nuovo il pubblico ad ascoltare e, soprattutto, vivere la musica. Essendo prodotto da realtà più piccole, ha fatto sì che il pubblico si sentisse parte integrante del progetto/percorso musicale di un determinato artista.
Un’altra cosa che ho capito strada facendo è che se provo a etichettare quello che faccio la mia creatività ne risente moltissimo. Quindi cerco di non farlo e di lasciarmi ispirare da ciò che mi colpisce ed emoziona.
MMI: Quali sono i tuoi progetti più prossimi? E’ prevista l’uscita di un Ep?
CC: Adesso come adesso non è previsto un Ep. Però, ho un altro progetto che sta per uscire dal cassetto, ed è un musical; co-scritto insieme a Michele Terralavoro – un artista con cui collaboro da tempo – mi sono occupata delle musiche, e siamo molto emozionati per questa nuova avventura.