Junior Cally: rapper controverso, etichettato dalla critica come un sessista, accusato di istigazione al femminicidio a causa dei testi Strega e Gioia molto espliciti. Ma se si ha il coraggio di ascoltare la completa discografia si scoprono altri contenuti che poco hanno a che fare con la violenza.

Junior Cally: cosa ha determinato il suo voler indossare la maschera?

La maschera è stato visto come un elemento negativo per una serie di motivi. Essa riconduce al super-eroe che in questo caso è un anti-eroe che racconta i lati più brutali della periferia romana e dell’attualità.

Junior Cally parte dal sogno di essere qualcuno e trova espressione nel rap. Alla base c’è una fragilità dovuta in parte al suo vissuto, ma anche a una generale impotenza generazionale che può condurre a diversi atteggiamenti: l’aggressività, il personificare un eroe negativo sia per narrare, sia per far parlare di se’, sia per condannare, anche se in maniera indiretta. Un altro aspetto più maturo e consapevole, ma ancora lontano dal prendere posizioni precise è quello di togliere la maschera e svelare al mondo la sua fragilità e il suo non riconoscersi nella classe politica attuale come accade in No grazie.

E’ molto emblematica a livello figurativo la copertina del suo secondo album Ricercato. Il giovane di spalle che indossa la maschera e guarda allo specchio il suo volto senza maschera.

“Sono abituato al pregiudizio. Sono cresciuto a Focene, a 3 Km da Fiumicino, un paese di 1800 abitanti dove il pregiudizio la fa da padrone, Misi la maschera per questo motivo: per sconfiggere il pregiudizio. Perché ero sicuro che, in paese, sarebbero passati sotto casa, avrebbero ascoltato la mia musica a palla e avrebbero giudicato, non sapendo che quelle canzoni di Junior Kelly erano scritte dallo stesso ragazzo al quale volevano impedire di crescere nel sogno.”

Al di là delle critiche, Junior Cally si è scusato, manifestando la sua solidarietà alle donne e tentando di spiegare il linguaggio del rap, paragonandolo quasi all’occhio crudo e spietato di una telecamera che narra realtà crudeli:

“Il rapper ascolta la voce degli altri, le loro storie, vede film, serie TV, legge dei libri per poi provare a raccontare tutto questo con un linguaggio proprio, accompagnandosi con una base , come può fare un regista.”

Le sue canzoni migliori ed esteticamente valide forse sono proprio quelle in cui mette a nudo le sue fragilità, con la protervia dei suoi anni e con la forza di chi vuole proteggere la sua interiorità, ma allo stesso tempo cerca la sua identità sporcandosi con una maschera.
Analizzeremo Sigarette, Ferite, Nessuno con me, brani molto più introspettivi in cui il rapper toglie la maschera e ci mette la faccia.

Sigarette parla di una storia d’amore finita. La pittura e la musica sublimano il dolore . In un’inquadratura, la ragazza che interpreta l’innamorata perduta, gli toglie la maschera. Si è quindi nudi e dipendenti di fronte ai sentimenti.

https://www.youtube.com/watch?v=REKkFZayQrQ

Ferite è dedicata alla famiglia di un fan scomparso prematuramente e rivela una grande sensibilità dell’uomo e dell’artista.

Nessuno con me che chiude l’album svela il fatto che dopo i concerti e gli eventi si rimane comunque a fare i conti con se stessi:

“Sono un cielo senza stelle, che non va dove dovrebbe”.

Il fatto di indossare maschere è oggi più che mai evidente nella società. Lo stesso artista afferma che:

“Un sacco di persone si nascondono dietro un avatar o dietro un profilo fake per sparare cazzate, pensavo fosse importante metterci la faccia letteralmente.”


Guardare oltre le maschere e oltre le apparenze resta da sempre importante per chi vive e per chi scrive per cogliere ogni singolo aspetto di un mondo poetico e per avere un’immagine più ampia della realtà.