Sabato sera ho visto la nuova pellicola targata Dc Comics su la Justice League, il gruppo di supereroi più figo che esiste su carta, e uscita da quel cinema ho urlato, saltato e riso, perché sono una FangirlZ, più precisamente una Bat-FangirlZ. Quindi di seguito potete leggere il pensiero di una ragazza cresciuta a Batman e barrette kinder, un commento davvero (s)oggettivo e tutte, cioè quelle riconosciute da me, le easter eggs che rendono felici i nerd pignoli come me. [Contiene Spoiler]
[Però, prima che diciate in giro che amo a prescindere tutte le pellicole Dc Comics, vi invito a leggere anche questi due commenti: “Batman v Superman: Dawn of Justice” e “Suicide Squad“. Giusto per non risultare una pazza come tante, ma una pazza convinta.]
La sinossi del film l’avete letta spesso, quindi ve la riassumo molto brevemente: Batman riunisce un gruppo di supereroi per affrontare la nuova minaccia venuta dallo spazio: Steppenwoolf (nipotino cornuto del grande Darkseid nel film, mentre nella controparte cartacea era lo zio). Cosciente del suo essere un semplice essere umano e quindi di non poter affrontare il nemico da solo, Bruce chiama a raccolta gli eroi della Terra: Wonder Woman, Aquaman, (The) Flash e Cyborg. Ovviamente alla fine riescono anche a far ritornare il loro pezzo da 90, Superman, e da grandi amiconi questi sei eroi sconfiggono il nuovo nemico.
Ora voi direte, cosa c’è di speciale? Bèh, analizziamo il film in diversi punti con gli occhi di una FangirlZ.
Iniziamo dalla contrapposizione Zack Snyder e Joss Whedon. Come ben sapete il primo ha dovuto abbandonare le telecamere per motivi familiari molto gravi, quindi è stato chiamato il secondo (conosciuto per aver girato la controparte della Case delle Idee, gli Avengers) per un pick-up finale della pellicola che si è trasformato in un completo reshoot, restyle e qualcosa di figo. Quindi cosa abbiamo come risultato? Un film in cui l’oscurità di Snyder, la sua visione eroica dei personaggi, si è sposata completamente con la leggerezza, la simpatia di Whedon. Abbiamo eroi di una certa “pesantezza” (in senso di spessore, di forza, di peso) che acquisiscono una nuova dimensione, che risultano potenti nonostante le risate. Ho totalmente amato tale combo, non è risultata infantile o fatto tanto per piacere al pubblico imitando la Marvel come “Suicide Squad” (ora mi odierete, lo so!). Comunque ho adorato quest’unione già con la scena iniziale, voluta da Joss (ormai mio amico e quindi chiamato per nome), in cui dei bambini curiosi intervistano un Superman non più arrabbiato, oscuro e insicuro, ma consapevole del suo ruolo sulla Terra e soprattutto su chi sia. Abbiamo il Clark Smallvile, il buon boy-scout, l’uomo positivo. Ecco, io volevo questo Supes, l’omaccione solare che si contrappone all’oscuro Bats, fin da BvS e ora che l’ho ottenuto sono la ragazza più felice del mondo
La storia non è certo stata scritta a caso Signori e Signore, ma è stata presa da due run molto speciali: la prima è “Quarto Mondo” di Jack Kirby (padre proprio di Steppenwolf, dei Parademoni e delle Scatole Madre) e la seconda è “Justice League: Origini” New 52, quindi ecco spiegato Cyborg, la sua nascita e la sua presenza in questo team. Se dobbiamo essere un po’ pignoli, di quelli proprio scassap****, l’utilizzo che fa Steppenwolf delle “Mother Boxes” non ha correlazioni con il fumetto, ma tutte le azioni di quest’ultimo non sono uguali alla storia originale, diciamo che c’è stata una certa libertà, ma ha funzionato (per esempio, i Boom Condotti non sono stati modificati e saranno il mezzo di trasporto preferito di Cyborg quando saprà usarli).
L’Aquaman di Jason Momoa, lo avete trovato troppo spiritoso? Troppo trash? Troppo di Troppo? Bèh, ha il suo perché invece! Prima cosa di tutto, quanti di voi hanno riso e “fangirlizzato” per la battuta “Ho saputo che parli con i pesci“? Tutti, non dite di no! Gente, questa è la presa in giro per eccellenza al Re di Atlantide, il fatto che si possa ridere di questo nonostante la grandezza di Aquaman nel film, fa salire di livello tutto e lo fa avvicinare molto di più ai fan, soprattutto i neofiti. Invece per quanto riguarda look di questo Arthur, non è stato preso a caso per renderlo più cool, ma si rifa ai fumetti anni ’80 e meta degli anni ’90, epoca d’oro dei comics. In più, cosa che io da fangirlz trovo davvero figa, il tattoo super aggressive di Aquaman è presente anche nella versione del gioco Injustice 2 (amo quando uniscono i dettagli nel Dc Universe). Comunque a me non è dispiaciuto questo nuovo “rock style” dell’eroe, forse i più nostalgici avrebbero voluto un Aquaman più fedele, lo capisco, ma Arthur funziona sempre poco perché reduce delle prese in giro (l’eroe bullizzato), quindi dovevano dargli una nuova immagine per farlo risultare gradevole nella realtà. A me è dispiaciuto di aver visto poco Mera, so che c’erano molto più scene con lei girate da Snyder e poi tolte nel pick-up di Whedon, però ecco questa mancanza l’ho sentita, soprattutto in vista del suo film in solitaria. Ah, altra cosa che ho adorato: come al solito Zack ha voluto dare un senso divino agli eroi, sempre per quella sua duplice visione “poteri=Dio” che abbiamo visto anche in BvS, ecco con Aquaman l’abbiamo nella scena in cui divide l’acqua in due come un moderno Mosè sotto nel tunnel per salvare i compagni. Eroi come dei, idea potente che mi ha colpito già nel film precedente.
Batsy, Batsy Batsy! Attendevo di scrivere di lui dal primo punto! Qui abbiamo una nuova dimensione di Bruce Wayne, alcuni lo hanno definito “rammollito”, “sotto tono” e “stupido”. Invece Batman in questo film è stanco, sono 20 anni che combatte il crimine a Gotham e per questo ha subito tutte le sofferenze immaginabili e possibili. Non ha più la grinta, la rabbia e la sfrontatezza che aveva a 25 anni, è cosciente dei suoi limiti e questo nuovo nemico è di livello troppo superiore a lui, lo sa, quindi l’unica cosa geniale (perché ricordiamolo che Bruce ha un QI di 180) che può fare è radunare una squadra con gente “cazzuta”. Quando li unisce, lui non si sottomette a loro come molti hanno detto, ma cerca di fare l’unica cosa logica possibile: abbassare i toni e guidarli dalle retro vie. Anche il fatto di volere come leader Superman, e in mancanza di esso Wonder Woman, sottolinea quanto lui, a differenza di gli altri componenti della JL che sono usciti alla luce ora e si stanno scoprendo, sia cosciente di chi sia e di cosa sappia fare. Contrappone la sua oscurità alla luce che riesce a emanare Superman, sa di essere una persona negativa, arrabbiata, egoista e piena di difetti, quindi come può essere il capo della squadra più forte del mondo se non riesce a dare alla gente la speranza di cui ha bisogno? No, lui semplicemente decide di essere se stesso e di guidare gli altri, di preoccuparsi dei piani, contro-piani e contro-contro-piani, facendo anche lo stronzo, perché è quello che lui sa fare. Per tutti quelli che sostengono che questo sia il peggior Batman visto sul grande schermo, vorrei chiedere di riflettere sul vero Bruce e i suoi limiti. Sì, limiti! BatAffleck riesce a mostrare l’anima stanca di Bruce e questo dovrebbe far capire quanto lavoro ci sia dietro. Comunque a parte i miei pensieri, che possono essere infiniti e quindi meglio per voi che mi fermi, con Batsy ci sono state tantissime easter eggs: abbiamo visto lo splendido Jim Gordon e il tetto della centrale della GCPD, con gli eroi che scompaiono mentre Jimbo è distratto (a parte Flash, ma ci stava l’ironia in quella scena). In più con il fatto che si è ripetuto più volte che il Pipistrello protegge Gotham da 20 anni, finalmente Snyder ha deciso di svelare la sua vera età nel film, ovvero 45 anni. In Bvs Clark ha 33 anni, Bruce ne ha 44, si avanzano 11 anni. In questa pellicola è passato un anno e mezzo dalla morte del kryptoniano, quindi Bruce ora ne ha 45 e Clark 34 (ma essendo morto rimane fermo a 33), e quando il primo ha iniziato ad indossare il mantello, il secondo aveva soltanto 14 anni e faceva risse a scuola. Altra grande easter eggs è la battuta di Alfred sui vecchi nemici di Bats, “Pinguini Esplosivi“, e tipo io ero lì a urlare dalla gioia per il nominato-appena Pinguino. Altri dettagli del mondo del Pipistrello si hanno quando lui nella scena iniziale combatte con il Parademone e vola su Gotham, vediamo la “Ace Central” e la “Janus“, palazzo di Black Mask. Cosa che avranno notato i super patiti sono i riferimenti al Batman del 1989 di Tim Burton, a partire dalla musica, all’armatura da Samurai della Bat-Caverna e ad alcune auto d’epoca in mezzo alla strada. Altro dettaglio fighissimo, Bruce sul cavallo quando va nel paese dei pescatori in cerca di Aquaman, cosa vi ricorda? Esatto, The Dark Knight Return, Batman in sella a un destriero nero. Poi, voci non confermate ma che negli ultimi giorni hanno fatto scalpore, nella scena finale di Wondy, abbiamo una donna vestita di rosso alla Audrey Hepburn, quando Diana ferma una rapina al museo; sarà Selina? Il mio odio verso la gattara fa dire al mio cervello di no, ma la reference c’è e ci sta tutta (quella donna sembra uscita da “Vacanze Romane” o da un disegno di Adam Hughes). Però perché in rosso e perché con Wonder Woman e non con Bruce? Ecco, questo dettaglio mi disturba! Comunque ho letto anche che alcuni hanno pensato fosse addirittura Cheetah, storica nemica della Principessa e ladra anch’essa, ma è una forzatura e non capisco perché farle simili.
A fine battaglia abbiamo un’altra bellissima easter egg, il “Boo-yah” di Cyborg! Frase che lui dice sempre nei Teen Titans. Altro urlo da fangirlz qui. Comunque mi piace Victor, pensavo che lo avrebbero lasciato in secondo piano o che comunque non sarebbe riuscito ad emergere con i Big Eroi, invece devo dire che come membro ha trovato il suo posto e fino alle fine lo ha mantenuto in modo perfetto. E alla fine il cambio di armatura, perché consapevole che non è più un mostro, ma un eroe, quando è stato emozionante? Piccoli eroi crescono in questo Dc Universe!
Arriviamo a un punto un po’ dolente, o comunque per me confuso: Flash. Io adoro Ezra Miller, adoro questa versione della Saetta, ma il suo essere quasi idiota mi ha fatto storcere il naso, anche se ho riso come una cretina per tutte le sue battute o facce (il “Dostoevskij” come saluto finale rimarrà un must delle battute uscite da Hollywood!). Comunque tornando a Flash, a me più che Barry Allen sembrava Wally West, anche nel rapporto con Cyborg mi è sembrato lui, e all’interno della Bat-Caverna sembrava più un Dick Grayson che dava nomi alle Bat-Cose, che un eroe dallo spessore di Barry. Certo ho amato le origini: il padre in prigione accusato della morte della madre; il fatto che dice si saper parlare con i primati (Gorilla Grood), cosa che sottolinea che lui è già l’eroe della Central City, in più nel suo “covo segreto” negli schermi si nota anche un appunto sul suo berretto antigelo, ciò sta a sottolineare che probabilmente lui ha già combattuto con il suo grande rivale Capitan Cold; infine c’è l’assunzione nella polizia scientifica. Questi sono tutti dettagli originali e rispettati, però buh… cioè ripeto, io adoro questo Flash, ma per me non è Barry, è Wally. Comunque epica la prima scena post credit: la gara tra Flash e Superman, must delle storie tra i due eroi. Chi è il più veloce? Bèh potete leggerlo in questo mio articolo QUI!
Con Superman c’è un easter egg interessante e nostalgica, la camicia di flanella rossa che indossa anche il Clark di Smallvile. Con questo gesto credo che vogliano unire tutto ciò che la Dc ha fatto sullo schermo, piccolo e grande, per dare un certo senso di unione. Trovo che sia giusto, anche se poi alla fine non sono gli “stessi universi” o le “stesse storie”, ma c’è comunque rispetto del lavoro fatto precedentemente, un certo studio che sottolinea la loro voglia di fare le cose bene. Potete trovarmi esagerata, credo di esserlo perché vedo il buono dietro a tutto, questo però mi rende in qualche modo orgogliosa, perché ho la sensazione che rispettino ciò che amo.
Wondy Diana come sempre è fantastica. Gal Gadot è la migliore scelta che si potesse fare, anche se è una versione un po’ Dark della Principessa delle Amazzoni, con la sua rabbia interiore e il suo nascondersi. Ho amato quando Steppenwolf dice che lei ha il sangue degli antichi dei nelle vene, perché con i New 52 e ora nel Rebirth, si è scoperto che Diana non è nata dalla creta, ma bensì è figlia di Zeus e Ippolita. Tra l’altro Zeus viene inquadrato durante il primo combattimento con il nemico cornuto. (A proposito…LE LANTERNE VERDI, LE LANTERNE VERDI!).
Altra scena top per una fangirlz come me, e per voi se avete quest’anima: Bruce, Alfred e Diana quando entrano in Villa Wayne per decidere come arredarla in vista di una sede per la JL, con lo scambio di battute sul tavolo rotondo più grande per fare spazio ad altri membri…LANTERNE VERDI, LANTERNE VERDI!
Fine di tutto, scena post-credit seria, nascita forse della Società Segreta dei Super Cattivi con Lex Luthor con quel gran figo di Deathstroke? Nemici della Justice League nel secondo film? Speriamo! Deathstroke dovrebbe anche essere presente nel film in solitaria di Batsy, quindi super collegamento a più film? Ok, ho fangirlizzato di nuovo.
Potrei continuare per ore e ore a scrivere di questo film, di quanto lo abbia amato, del lavoro dietro, dei dettagli seguiti, dei cambiamenti fatti che hanno alleggerito tutto. Ore su ore a scrivere dei miei eroi preferiti.
Ho letto tante lamentele, la maggior parte sui baffi di Henry Caville tolti in post produzione. Avete ragione, non è bellissimissimo ma non è questo grande dramma. Si vede che c’è qualcosa che manca nelle scene dove lo inquadrano in primo piano, ma non è il mostro che tutti decantano e a cui si attaccano. Che poi, si attaccano a questa dettaglio inutile, perché non possono farlo con molte altre cose.
Probabilmente la storia di base è semplice, alla fine è un combattimento contro un cattivo, ma di solito cos’è? Avevo paura di guardare questo film, avevo paura di una delusione come con “Suicide Squad” o come con “Wonder Woman” (quest’ultimo mi è piaciuto, ma allo stesso tempo ho pensato fosse una cazzata colossale di storia), invece no, questa pellicola che riunisce i Big dei Big della Dc Comics funziona, è potente e ben misurata!
Vi invito a guardarlo più e più volte, di stare attenti ai dettagli e al lavoro dietro i personaggi, perché finalmente la Warner Bros. ha capito come valorizzare questi grandi eroi.
Maria Francesca Focarelli Barone (BatMary)