Juve, niente è perduto

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Di Redazione Metropolitan

Serata amara quella di ieri sera per la Juventus, fermata sul 2-2 dagli Spurs. I bianconeri si erano portati avanti di due goal, firmati da il Pipita Higuain, poi il black out e il pareggio firmato Kane- Eriksen. E’ apparso piuttosto lampante che la Juventus, forse peccando di troppa sicurezza, si sia chiusa eccessivamente dietro lasciando il pallino del gioco in mano ai londinesi. Strategia che non si è rivelata vincente, dato che di fronte aveva gente come Eriksen, Delle Alli, Dembele e soprattutto Kane, giocatori capaci di giocare il pallone e di punire quando è necessario.

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L’attaccante inglese Kane con Gigi Buffon (foto da Goal.com)    

Poi c’è il capitolo episodi, che sono quelli che alla fine in una partita di calcio fanno la differenza tra vincere e perdere. E allora possiamo parlare del secondo rigore fallito di Higuain sul finire allo scadere del primo tempo o dell’errore del capitano Gigi Buffon sulla punizione di Eriksen. Ma la verità è che la vera Juventus, si è vista a tratti, e quello che si è visto non è abbastanza per battere una squadra piena di giovani talenti, che pratica un calcio offensivo come il Tottenham. Ora la Juventus è chiamata all’impresa il 7 marzo a Wembley, servirà una prestazione simile a quella offerta due anni all’Allianz Arena di Monaco, dove per 70 minuti i bianconeri avevano dominato un Bayern Monaco, fallendo la qualificazione solo nei minuti finali. Certo l’augurio del popolo bianconero è che in questo caso l’epilogo sia diverso e ci sono segnali positivi perchè questo accada. Primo fra tutti, la tenuta difensiva degli uomini di Pochetino, apparsi spesso in difficoltà nel momento in cui i bianconeri si portavano in avanti.  

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Gonzalo Higuain (foto da Goal.com)

Fattore da non sottovalutare per una squadra tipicamente votata all’attacco come gli inglesi, e che difficilmente giocheranno per lo 0-0. Poi il recupero degli infortunati Matuidi e Dybala. Ieri infatti in mezzo al campo si è sentita eccome la mancanza di un ruba palloni come il francese per disturbare la manovra degli Spurs, ma anche della qualità e della fantasia del numero dieci in fase di costruzione.Nel frattempo la testa di Allegri e dei suoi uomini e già al campionato con la delicata sfida nel Derby, contro il Torino domenica alle 12:30. Non ci resta dunque che aspettare 3 settimane per vedere e capire se questa Juventus è realmente matura per tentare di nuovo l’assalto alla coppa dalle grandi orecchie.

 

Luca Pradella.